Licantropia e nobiltà

Arrivando da un’epoca lontana, dove le differenze di classi sono molto marcate, non si può non notare quella sorta di malessere, non so se è giusto etichettarlo così, provato da parte di quella categoria di scrittori che hanno ricreato un mondo su carta che vede come protagonista questa creatura. L’afflitto numero uno da licantropia è da sempre quel nobile, descritto spesso come capriccioso e arrogante, che non riesce, a quanto sembra, a mantenere un comportamento consono al suo ruolo. È una constatazione forse troppo spesso dimenticata. Infatti, nel corso del tempo, soprattutto nell’ultimo periodo, la nobiltà ha cambiato drasticamente il suo modo di porsi nei confronti del popolo. L’esempio più lampante arriva dal Regno Unito dove la regina Elisabetta e la sua famiglia hanno ridisegnato il quadro dei modi che hanno visto in passato principi, principesse, re e regine come dei veri e propri mostri fuori contesto. Entrando nel regno, molto appropriato il termine in questo caso, delle ipotesi possiamo attribuire questo cambio di rotta così drastico proprio a questa visione così negativa della stessa nobiltà? Indirettamente io credo di sì. Insieme al cambio di usi, costumi e di una società in continua evoluzione anche la nobiltà ha fatto grandi passi in avanti. Ma torniamo alla questione licantropo. Abbiamo già parlato di come questa creatura rappresenti le frustrazioni, i malesseri e quel demone interiore che tutti noi, nessuno escluso, si porta con sé. Sebbene il primo lavoro letterario che tratta di licantropi e licantropia risalga al XIII secolo, intitolato Guillaume de Palerne, è il XIX secolo a consacrare la creatura e il suo messaggio. Influenzati da questo poema francese, arrivato fino a noi da un’epoca così lontana, dove è proprio un principe a essere colpito da questa sciagura animalesca, il rapporto lupo mannaro – nobiltà diventa un connubio indivisibile tra queste due, se così possiamo definirle, specie. In maniera fortuita, voluta o meno dagli autori che si sono occupati così della questione, è stata questa creatura, insieme al vampiro, a far aprire gli occhi ai reali e nobili di tutto il mondo sulla visione che il popolo ha nei loro confronti? A questa domanda non possiamo rispondere in maniera imperativa ma, al contrario, possiamo annuire visto quanto accaduto dopo. Licantropi e vampiri, creature accomunate dalle tenebre, create da penne leggendarie, sono state il mezzo che hanno permesso, insieme ad altri fattori che hanno cambiato la nostra società, una metamorfosi a quella classe sociale agiata tanto distante in passato ma così vicina oggi da non sembrare più così mostruosa.

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.