Teoria sulla lettura decima puntata: L’audiolibro

Se qualcuno considera questo mezzo l’antitesi della lettura classica si sbaglia di grosso. Raccontare a voce una storia è un mezzo vecchio quanto il mondo, colui che ha fatto da apri pista alla scrittura. Non volendo spingermi troppo in dietro nel tempo propongo in questa sede l‘episodio che forse rimarrà sempre nell’immaginario collettivo come la prova di forza di questo mezzo per esprimersi forse troppo sottovalutato. Il 30 ottobre 1938 infatti va in scena, forse sarebbe meglio dire in onda, via radio la trasposizione radiofonica de “La guerra dei mondi” di H.G. Wells interpretato dal famoso attore non solo di cinema ma anche di teatro e, in questo caso, interprete radiofonico Orson Wells. Nonostante gli avvisi da parte dell’emittente radiofonica che indicava il programma come mera fantasia, molti cittadini americani all’ascolto caddero nel panico più totale dopo aver appreso di un attacco alieno in atto in territorio americano. Si scatenò un effetto domino con risonanza a livello nazionale. Le forze dell’ordine statunitensi ebbero non pochi problemi nel reprimere questi attacchi di panico da parte di una popolazione “ingannata” da un semplice programma radiofonico. Questo breve cenno storico spiega, credo abbastanza chiaramente, il potere di questo mezzo a oggi poco utilizzato per lo scopo in esame, la lettura. Devo ammettere di essere stato scettico a mia volta prima di provare se questo effettivamente potesse essere utile allo scopo. Le obiezioni arrivarono prima di tutto nei confronti dell’evento sopra citato: “erano altri tempi, molto diversi dai nostri, non ci meravigliamo più di nulla, colpa questa dei nuovi mezzi di intrattenimento”. Nonostante le obiezioni decisi di provare con una lettura di certo non semplice, difficile a dire il vero, “Il nome della rosa” di Umberto Eco. Essendo questo un libro già letto in formato cartaceo, l’ho ritenuto idoneo per capire se l’audiolibro poteva aiutare o meno il lettore. Ebbene, mi sono dovuto ricredere. Per come l’audiolibro è strutturato risulta essere mezzo che può aprire la strada della lettura a tutte quelle persone che a oggi non leggono, o non lo hanno addirittura mai fatto. Il suo modo semplice di porsi, il suo non richiedere troppa attenzione stanno alla base di questo mezzo. Questa esperienza mi ha fatto capire una cosa fondamentale: se lo vuoi usare devi imparare ad ascoltare, caratteristica questa che nel tempo sembra stia scemando rischiando a breve di andare in via di estinzione. Potrebbe essere un mezzo da utilizzare in sede scolastica? Io credo di si ma, come per ogni altra “novità”, anche l’audiolibro deve avere il tempo d’interagire e familiarizzare con lo studente. Magari potrebbe essere un ulteriore stimolo per far capire ai giovani quanto è importante leggere.

Armando

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