L’allenamento in multifrequenza

Come dice la parola stessa, l’allenamento in multifrequenza altro non è la ripetizione di uno stimolo allenante, 2 o più volte, al quale un gruppo muscolare è sollecitato solitamente nell’arco indicativo di 7 giorni. Nonostante negli ultimi decenni tale tipologia sembra sia stata accantonata, preferendogli quella in monofrequenza, questa è stata in passato usata spesso soprattutto agli albori del bodybuilding. La suddivisione classica ai tempi vedeva un allenamento in full body ripetuto più volte nel corso della settimana. Naturalmente l’attrezzatura a disposizione di questi atleti nulla aveva anche vedere con quella odierna. È proprio con l’evolversi della struttura palestra che il multifrequenza si è evoluto una prima volta proprio nel periodo d’oro della disciplina dove la divisione muscolare è stata rivista completamente. Per dirla in parole povere l’allenamento in multifrequenza nato in quegli anni vedeva la divisione classica usata in monofrequenza (vedi esempio nell’articolo che tratta dell’allenamento in monofrequenza) ripetuta 2 volte nel corso della settimana. Solo dopo vari studi e migliorie, il multifrequenza è stato riadattato in modo da trarre più benefici possibili da essa evitando così sovrallenamenti inutili che rischiavano di creare solo problemi all’atleta. Ci sono molti modi di strutturare un allenamento in multifrequenza, è possibile allenarsi in full body o dividere il corpo in due parti, parte superiore e parte inferiore. L’allenamento in multifrequenza è quello forse più adatto ai principianti, cioè coloro che si approcciano a questo tipo di attività per la prima volta. Adatto perché permette di ripetere uno stimolo più volte su un singolo gruppo muscolare senza ricercare nell’atleta alle prime armi un eccessivo focus e una eccessiva grinta, caratteristiche che potrebbero, in questo caso, non essere ancora bene definite. Questo non vuol dire che l’atleta che si allena in multifrequenza, sia questo principiante, intermedi o esperto, può cullarsi sulla mia ultima affermazione. Che sia un allenamento in monofrenquenza o in multifrequenza, l’atleta è tenuto non solo a rispettare i dovuti tempi di allenamento, ma per poter avere un miglioramento tangibile l’impegno, i carichi e l’intensità devono essere pilastri fondamentali per un miglioramento reale nel tempo. In questa sede non si vuole ne demonizzare ne snobbare l’allenamento in monofrequenza. Nel prossimo articolo vi proporrò le 2 tipologie cercando di mostrarvi in che modo queste possano coesistere nel corso dell’anno d’allenamento.

Armando

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