L’allenamento anaerobico

Andiamo a vedere più da vicino in cosa consiste allenarsi e in che categoria possiamo far rientrare la nostra routine settimanale. L’allenamento anaerobico altro non è che il termine che identifica la nostra seduta di bodybuilding in palestra. Il bodybuilding è una delle attività più comunemente utilizzate e conosciute che rientrano a pieno titolo in questa tipologia. In cosa consiste l’allenamento anaerobico? Come si può dedurre dalla parola stessa, allenarsi anaerobicamente significa farlo in assenza di ossigeno. Un sistema dunque che permette l’accrescimento della forza piuttosto che di resistenza nel lungo periodo. Questo sistema d’allenamento si suddivide, inoltre, in quelle che possiamo definire 2 micro categorie:

– Metabolismo anaerobico
– Metabolismo anaerobico lattacido

Si rientra nella prima micro categoria, il metabolismo anaerobico, quando i periodi di stress risultano essere molto brevi, da 1’’ a 20’’ orientativamente. Questa situazione non permette la produzione di acido lattico in virtù del breve tempo in cui si sta sotto sforzo. È quella situazione che viene a crearsi in una serie di bodybuilding per intenderci. È infatti quella la reale durata di allenamento e non tutto il complesso di tempo che trascorriamo in palestra. Per quanto possa sembrare strano, o assurdo per chi non era mai arrivato a queste considerazioni, il lavoro reale, il reale tempo di allenamento risulta quindi essere all’incirca tra i 6 e i 10 minuti a seduta. I tempi di recupero tra una serie e l’altra non rientrano di conseguenza nella definizione di allenamento. Per quanto riguarda la seconda micro categoria, il metabolismo anaerobico lattacido, rispondo prima a una domanda che comunemente ci si pone: Cos’è l’acido lattico? È una sostanza tossica che viene prodotta dal nostro corpo che porta con se bruciore e affaticamento. È una situazione che può venirsi a creare anche con un allenamento di bodybuilding ma comunemente è una condizione più consona a quelle attività che rientrano nella categoria di allenamento funzionale. Infatti per raggiungere tale obiettivo i tempi sotto stress aumentano a differenza della prima: si passa da un minimo di 21’’ a un massimo di 2’30’’ costantemente sotto sforzo. Sembra un tempo tutto sommato accettabile ma vi assicuro che non è così. In una seduta di bodybuilding per poter rientrare in questa seconda micro categoria c’è bisogno di uno stress ripetuto e molto più lungo rispetto alla classica serie. Come fare? Semplice: basta impostare un allenamento a circuiti senza pause per poter rientrare in questa tipologia. Per quanto riguarda l’allenamento funzionale, il discorso è diverso, essendo questa un’attività che lavora esclusivamente gestendo il tempo d’allenamento in un periodo che rientra appieno in questa seconda micro categoria. Di conseguenza la produzione di acido lattico in questa seduta è garantita sempre a differenza del bodybuilding dove tale situazione si deve andare a creare ad hoc.

Armando

 

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