La mia visione del rapporto scuola – sport

Non è mai facile proporre un proprio punto di vista su un qualsivoglia argomento tanto meno quanto si parla dei problemi riguardanti il nostro sistema scolastico. Un sistema questo costretto, anche se non è sempre vero, a dire no a un progetto, a un’idea atta a migliorarlo in nome dell’ormai famoso dio denaro. In relazione questa volta voglio proporre quello che ho trasformato nel motto del blog “perché cultura e sport possono coesistere”. Certo che possono! Lo hanno dimostrato, e continuano a dimostrarlo tutt’ora, nazioni che hanno subito la crisi economica esattamente come l’ha subita l’Italia. La verità è una sola: il sistema non si cura della salute dei nostri ragazzi. Star bene non è un qualcosa che passa solo e soltanto dalla lettura e la successiva comprensione di un testo di prosa o di poesia. Certo, il cervello ne giova ma…il resto? Perché continuare ad affrontare il discorso cultura a metà? Quando, quanto e dove possono i ragazzi prendersi cura del corpo? Di certo non a scuola. Sarò ripetitivo, ne sono consapevole di questo. Quando si affronta un argomento del genere discutendo con un’istituzione che continua a fare orecchie da mercante è inevitabile continuare a perseverare se si crede davvero in un qualcosa. “Mancano i fondi” è la solita tiritera, la solita minestra riscaldata che ci viene fornita ogni volta che si solleva l’argomento. Come sempre accade, questo paese non riesce a vedere la situazione proiettandosi verso quel futuro che a oggi più nero non può essere. Se non si parte da un discorso di buone abitudini nelle scuole, istituendo attività fisiche degne di questo nome e una cultura alimentare fondamentale, come si può pretendere di avere un giorno adulti in salute? Non sono soldi pubblici quelli che verranno spesi per curare patologie derivanti dal mancato movimento e dalla cattiva alimentazione? Come è possibile considerare spreco un insegnamento di vita di questo tipo? Certo, se a capo del ministero della salute si mette qualcuno che di salute non capisce nulla non si può pretendere di cambiare le cose. Gira gira i colpevoli siamo sempre noi cittadini. Noi che permettiamo che succeda tutto questo. Siamo noi i primi, a questo punto, che non teniamo alla salute delle generazioni future. Un misero articoletto come questo non è qui per risolvere il problema, questo è certo. Il mio bisogno di scrivere vuole almeno affrontare una volta per tutte l’argomento. Credo sia doveroso se non per noi ma nei confronti di coloro che mettono le loro vite nelle nostre mani, quei piccoli che un giorno saranno adulti con problemi.

Armando

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