Isaac Asimov – La fine dell’Eternità

In un futuro ancora molto lontano l’uomo ha imparato a viaggiare nel tempo, spostandosi con disinvoltura da un secolo all’altro e organizzando traffici commerciali tra ere diverse. Il viaggio nel tempo permette anche di tenere l’umanità sotto rigido controllo, modificando tutto ciò che potrebbe provocare gravi turbamenti nella storia. A effettuare i cambiamenti sono delegati gli analisti e i tecnici della chiusa casta degli Eterni, gli unici in grado di manipolare passato e futuro. Un giorno però Andrew Harlan, un giovane Eterno, si trova di fronte a una scelta atroce: salvare l’eternità o il suo amore, e non avrà dubbi. Uno dei più brillanti romanzi di Isaac Asimov, una sconcertante epopea che si pone come alternativa possibile all’universo dei robot, dell’Impero Galattico e della Fondazione.

Credo sia stato questo romanzo a ispirare molti dei film di fantascienza prodotti nei decenni successivi alla sua pubblicazione. Con La fine dell’eternità, Isaac Asimov traccia le basi, per il momento teoriche, riguardanti i viaggi nel tempo così come non si erano mai visti in precedenza. Per quanto sia stato usato un linguaggio semplice, il lettore deve fare molto attenzione alle nozioni presenti all’interno del testo, non per sperare, magari un giorno, di poter ricreare quelle macchine meravigliose descritte, capaci di far viaggiare l’uomo nel tempo, ma per poter arrivare in fondo alla morale tracciata dallo scrittore sovietico sbarcato in America in tenera età. Infatti, nascosta dentro un racconto di pura fantascienza c’è la parte più intima dell’essere umano, immutata nel corso del tempo che qui viene descritto. È il modus operandi dell’uomo a tracciare la rotta di una vicenda che, nonostante gli scenari descritti e le tecnologie presenti, rimane il vero protagonista di questo testo. Sono i sentimenti, gli errori e gli intrighi creati dalla mente umana a essere i veri attori principali di questo romanzo. Asimov traccia un futuro lontano che continua a rimanere legato alle decisioni dell’uomo stesso, lasciando ai posteri un messaggio forte: il tempo passa ma noi, con i nostri pregi, difetti ed emozioni siamo ancora qui. Per come strutturato, La fine dell’eternità sembra essere stato il veicolo che ha permesso agli ideatori della fortunata trilogia intitolata Ritorno al Futuro, divenuto un cult del genere, di arrivare a quel successo mondiale inaspettato ma che dura da più di trent’anni. Chissà cosa ci riserverà il futuro…

Punteggio:

Armando

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