Il TABATA e la sua filosofia di allenamento

In un articolo di qualche tempo fa (questo: http://armandolazzarano.altervista.org/lallenamento-aerobico-le-tecniche/) vi ho parlato di alcune tipologie di allenamento aerobico. Oggi voglio entrare nei particolari illustrandovi un’attività sportiva davvero interessante, il TABATA. È stato un po’ un approccio fortuito il mio. Non conoscevo questa tipologia di allenamento e, in tutta sincerità, in un primo momento ero molto scettico sulla sua impostazione. Il TABATA è basato su intervalli piuttosto brevi, 20 secondi di attività intervallati, appunto, da 10 secondi di riposo. Il tutto, su giro singolo composto da 8 esercizi, dura circa 4 minuti. Sembra pochino visto così ma…vi invito caldamente a provarlo. Secondo la mia opinione, il TABATA è il miglior approccio a quella attività aerobica che tutti si ostinano a fare negli ultimi periodi vicino all’estate. Lo stress a cui il fisico è sottoposto in questi brevi intervalli fa continuamente entrare e uscire la routine di allenamento da un metabolismo aerobico a quello anaerobico, concetto quest’ultimo assurdo fino a qualche tempo fa ma più che accettato oggi. Come abbiamo visto in articoli precedenti, c’è una netta distinzione tra allenamento aerobico e quello anaerobico. Beh, il TABATA è in grado di garantire all’atleta il giusto compromesso tra le due tipologie. Certo, a questa attività va affiancata una routine di allenamento completa. Non si faccia l’errore di considerare questo allenamento capace di prendersi tutto il palcoscenico. Nei mesi scorsi ho testato più livelli di allenamento dedicati a esso, sia per l’addome che per la parte considerata cardio (trovate sul web tante schede e varianti a disposizione). Non posso che essere soddisfatto del risultato. Partito da un livello base (non si faccia il solito errore di passare da 0 a 100 da subito) ho pian piano aumentato l’intensità passando da un singolo giro della durata di 4’ a ben 4 giri della stessa durata per entrambe le tipologie. In circa 16 minuti di allenamento, condotto dopo il lavoro con i pesi, mi sono ritrovato bagnato fradicio di sudori. Un’ottima alternativa a quel lavoro aerobico statico chiamato in gergo tapis roulant e cyclette che, in tutta sincerità, lascia il tempo che trova.

Armando

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