Il Pilates

Mi sento in dovere di riallacciarmi al discorso stretching iniziato nell’articolo di settimana scorsa che parlava degli infortuni in palestra, essendo stato molto, forse anche fin troppo, sintetico nell’illustrarvi questa pratica fondamentale. Oggi vi propongo un articolo su una disciplina che considero davvero valida sotto tutti i punti di vista e che fa dell’allungamento muscolare il suo marchio di fabbrica: il pilates. Premetto che non ho mai praticato tale disciplina, quindi chi parla non è un professionista in materia. Sono solo uno sportivo che vuole ampliare i suoi (e magari permetterlo anche a voi) orizzonti per quanto riguarda questa pratica sportiva. Infatti, il pilates è una disciplina opposta, quasi la nemesi, del bodybuilding nonostante anche essa rientri in quella tipologia di allenamento detta anaerobica. Questo non vuol dire che bisogna necessariamente prediligere l’una o l’altra, le due discipline possono coesistere permettendo all’atleta praticante di beneficiare dei lati positivi che entrambe le attività portano con se. Il pilates è quell’attività che ricerca costantemente un equilibrio tra mente e corpo, prettamente orientata verso la flessibilità muscolare grazie ai suoi esercizi lenti e curati in ogni minimo dettaglio. È un errore pensare che questo sia solo e soltanto un allenamento che permette il rilassamento o magari adatto a un pubblico in là con gli anni. È un attività questa adatta a tutti, grandi e piccoli. Naturalmente, come già accennato, porta con se caratteristiche che appunto identificano questa disciplina, quindi la scelta di praticarla o meno è dettata dall’obiettivo che l’atleta si pone. A dirla tutta c’è, tra pilates e bodybuilding, un fattore comune molto spesso preso sotto gamba: la respirazione. La buona riuscita di un esercizio, infatti, passa da una buona e corretta respirazione durante tutte le sue fasi. Il pilates ha nel suo bagaglio d’allenamento, oltre al già citato allungamento muscolare, molti esercizi che permettono al corpo di rafforzarsi. Perché spesso si cade in un errore di valutazione verso discipline che non conosciamo? Perché si pensa sempre in relazione all’attività praticata. Nel mio (e magari anche nel vostro) caso il bodybuilding che, come già accennato, non ha niente a che vedere con l’attività in esame, a parte qualche sfaccettatura. Si tende a sottovalutare altre discipline senza andare a vedere nel dettaglio se quello che si pensa sia veritiero o meno. L’ipertrofia non è un obiettivo possibile da perseguire con la pratica del pilates, questo credo risulti ovvio, ma non soffermiamoci solo su alcuni aspetti a nostro parere negativi. È buona cosa ampliare le nostre conoscenze, imparare a conoscere quelle attività che ci sembrano così lontane dal nostro quotidiano ma che potrebbero risultare ottime per il nostro scopo, il benessere psicofisico. Non pensiamo solo e soltanto all’aumento della massa muscolare, fattore come detto estraneo a questa disciplina, ma guardiamo oltre. Con i suoi movimenti lenti, con la sua musica rilassante di sottofondo, il suo ricercare il controllo completo del corpo, il pilates è un attività che, a mio parere, si può tranquillamente affiancare al bodybuilding proprio in virtù della diversità che contraddistingue le due discipline. Immaginate che shock positivo potrebbe portare l’unione di entrambe le attività nella nostra routine settimanale in palestra. Apriamo i nostri orizzonti, non chiudiamoci nei soliti luoghi comuni.

Armando

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