Il Peter Pan rivelato – Chi è James Matthew Barrie?

Per concludere questo mio discorso riguardante il significato nascosto presente all’interno de Le avventure di Peter Pan, non ho trovato di meglio che fare della fanta – letteratura (non son nemmeno se una cosa del genere esista:)) lanciando delle ipotesi sul conto dell’autore che ha creato questo mondo magico, lasciando tanto su cui riflettere. Sul conto di James Matthew Barrie non sembra trapelare nulla di speciale. Lo scozzese, ottimo scrittore, elogiato dalla critica del suo tempo, quello di fine XIX secolo, inoltre giornalista, sembra condurre una vita normale, condita da quei problemi finanziari che attanaglia il grosso della popolazione. Un individuo con una vita normale insomma. Qualcosa accade all’inizio del XX secolo, quel 900’ che consegnerà ad adulti e bambini di tutto il mondo il magico Peter Pan e le sue avventure. È nel 1902, con lo scritto “The Little White Bird”, che il nome del bambino volante fa la sua prima apparizione. È successo qualcosa nella vita di Barrie ad averlo spinto a creare un personaggio così enigmatico e portatore di un messaggio, di un’idea, di aldilà diversa da quella accetta in società? Addentriamoci da adesso in poi nel mondo delle ipotesi, delle idee e di quella fanta – letteratura che ho nominato poco prima. Potrebbe, il nostro Barrie, aver vissuto un episodio che lo ha portato a concepire tutto questo? Uno shock emotivo riguardante la perdita di una persona cara, un’esperienza personale, magari paranormale, che lo ha portato su quell’Isola che non c’è, tanto da spingerlo a mostrarlo a tutti nel suo scritto più famoso? Io opto per la seconda possibilità. A portarmi su questa strada c’è il suo amore per i pirati, sin dall’infanzia individui che hanno affascinato, fatto sognare e giocare il piccolo Jamie, colui che sarebbe diventato lo scrittore che tutti conosciamo. Credo di poter affermare che tutto il contesto da lui descritto, vissuto e raccontato altro non sia che il suo aldilà. Come già accennato in articoli precedenti, nelle epoche passate, la morte non era un tabù. L’aver descritto così bene questo universo magico, l’averlo reso fruibile anche ai più piccoli, fa dello scrittore scozzese un vero e proprio cicerone di questo mondo chiamato aldilà. Un giorno, chissà, forse vivremo noi stessi le avventure che più ci aggradano. Magari da quella nostra terra magica lanceremo un pensiero di ringraziamento verso quel sognatore delicato e magico che altro non era James Matthew Barrie.

Armando

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