Il mio allenamento: nuovo approccio (pre virus)

Ho iniziato, lo scorso settembre, questo nuovo anno di allenamenti con approcci molto diversi tra loro. Come sapete, sono passato dai 3 total body settimanali, lasciando più spazio per gli esercizi che riguardano le gambe, gruppi carenti ahimè, a un più classico Pull, Push, Leg, una volta capito che l’approccio precedente (non di certo da buttare via) non dava i risultati che speravo. Da qualche tempo a questa parte (nonostante lo stop causato dal corona virus) ho rivisto completamente l’allenamento. Una seduta è dedicata, naturalmente, alle gambe. A differenza degli allenamenti precedenti, però, ho ridisegnato completamente il workout in questione. L’ho fatto, come sempre del resto, non di testa mia, ma prendendo spunti da personal trainer affermati a livello mondiale. Ma di questo vi parlerò in un articolo dedicato, magari la settimana prossima. Per quanto riguarda la parte superiore, fortemente trascurata soprattutto nelle sedute di total body, cercavo un approccio intenso e, per quanto possibile, divertente, contenuto in poco più di un’ora di allenamento. Ho deciso di rispolverare uno split usato non molto tempo fa, workout che, probabilmente, molti di voi conoscono. Per rendere più intenso l’allenamento; inserire un numero maggiore di esercizi in un tempo così ristretto; per poter riprendere il volume perso nel più breve tempo possibile, c’era una sola cosa da fare: sistemare il tutto in jump set. Per chi non lo conoscesse, il jump è probabilmente il modo migliore per potersi allenare bene anche con poco tempo a disposizione. 4 sono state le settimane, prima dello stop forzato causa pandemia, per poter effettuare in palestra questo approccio di allenamento. Conto di riprenderlo più spesso durante l’anno. Minuto più, minuto meno, le 3 sedute in esame mi prendono all’incirca 1 ora e 15 minuti. Con poca pausa tra le serie, circa un minuto per la seduta gambe; intorno ai 40 secondi, per quanto riguarda i singoli jump, più un minuto di rest prima di ricominciare, posso ritenermi soddisfatto di questi metodi. Aggiungo a questo tempo, un esercizio di addominali, un paio di round da 3’ di salti con le corde e, infine, lo stretching, fondamentale non dimentichiamolo, per poter concludere al meglio la seduta. Nel corso delle prossime settimane, vi parlerò dettagliatamente delle impostazioni usate. Quindi, esercizi, esecuzioni e sensazioni saranno protagonisti. Tengo a precisare, giusto per concludere questo articolo, un punto fondamentale: nessuna distrazione! Se volete completare queste sedute in maniera funzionale e costruttiva, dimenticatevi le chiacchiere da sala attrezzi. I tempi ristretti sono, a mio avviso, di fondamentale importanza. Focalizziamo, almeno per quel breve arco di tempo della giornata, l’attenzione sull’allenamento, e su nient’altro. Insomma, alleniamoci!

Armando

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