Il diario alimentare – La figura del nutrizionista

Parliamo, finalmente, di questa figura mitologia, temuta, tenuta a distanza, a volte persino disprezzata da chi non conosce la sua vera funzione. Se tutto ciò accade è perché si ha una definizione contorta quando si usa il termine Dieta. Tutti, ma proprio tutti, associano questa parola al fare la fame, alla privazione di qualsiasi cosa buona possa essere presente al mondo, vita natural durante. Eppure, farsi spiegare proprio da lui/lei il vero significato di questa parola tanto disprezzata, aprirebbe le porte di un mondo tutto nuovo. Se tutto ciò accade è per la mancanza d’informazioni, così come spesso scritto all’interno di questa rubrica negli anni passati, in merito alla buona alimentazione, alla programmazione dei pasti e alla ricerca di quel benessere psicofisico che arriva, inevitabilmente, prima dal cibo e solo in seconda battuta da tutto il resto. La sua professionalità, quella del nutrizionista, dovrebbe entrare in pianta stabile nelle nostre scuole. La sua presenza eviterebbe, se gli si dà la possibilità d’istruire le giovani menti in crescita, tutti i problemi alimentari causati da una errata scelta delle materie prime da utilizzare; cattiva gestione dei pasti; scelte dell’ultimo minuto del tutto inappropriate. Se dico questo è perché io stesso ho vissuto sulla mia pelle tutto ciò. Oggi, grazie al percorso che vi ho descritto nelle settimane passate, cerco consiglio nella sua professionalità ogni qual volta qualcosa non mi torna. Devo ammettere che ciò, negli ultimi periodi, non accade troppo spesso. Infatti, dopo aver messo su una buona base culturale, permesso al medico nutrizionista di mettere mano alla mia alimentazione, nel tempo ho imparato a gestire il tutto da solo. Periodicamente, però, un suo controllo è sempre necessario, almeno secondo me, per capire se si è sulla strada giusta. Alcuni di noi, forse troppi di noi, vedono nella sua professionalità nient’altro che uno spreco di denaro, considerandosi capaci, in grado di poter gestire al meglio, per proprio conto, quel discorso alimentare tutt’altro che facile da far funzionare al meglio. A mio modo di vedere, la spesa dedicata in tal senso altro non è che in investimento in un futuro sano, duraturo e capace, cosa tutt’altro che secondaria, di far vivere una vita in salute. 

Armando

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