I tempi di esecuzione – Le prime settimane

Come per qualsiasi nuovo approccio, le prime settimane in compagnia di questo “nuovo” split sono state in grado di creare perplessità. Questo nuovo percorso, composto da ripetizioni lente e controllate, non permette di arrivare a quei carichi importanti che hanno condito le sessioni precedenti in sala attrezzi. Nonostante ciò i dolori post allenamento sono arrivati puntuali, anche se non su tutti i gruppi muscolari. Femorali, pettorali, polpacci, addome e tricipiti hanno beneficiato di tale situazione, arrivando a persistere, i dolori, anche per due giorni successivi all’allenamento. Per quanto riguarda dorsali, bicipiti, quadricipiti il discorso è stato ben diverso. Sensazioni dolorose sono state completamente assenti su questi gruppi. Sappiamo bene che tale situazione non è necessaria ma dovrebbe farci riflettere. Analizzando le prime settimane in compagnia di questa impostazione, ho trovato non poche difficoltà nell’eseguire quegli stessi esercizi svolti, seppur a rotazione, nel corso degli ultimi quindici anni. Ho imparato non solo a contrarre meglio il gruppo muscolare coinvolto ma, cosa fondamentale, a isolarlo nel miglior modo possibile. Nessuno escamotage è utilizzabile se si procede in maniera lenta e costante, se poi si impara a fare le pause nei momenti giusti, nel corso dell’esecuzione, tutta la visione dell’allenamento viene completamente stravolta. Nonostante, come dicevo, non sia stato in grado di raggiungere quei carichi classicamente utilizzati, ho iniziato a vedere grosse differenze. Sono riuscito a isolare i gruppi meno forti e carenti, andando a lavorare meglio sulla loro attivazione. Ho imparato a conoscere il mio corpo, valutando al meglio ogni gruppo muscolare, rimodulando, di conseguenza, serie, esercizi e, nei casi di grossi scompensi, a richiamare quel gruppo, oltre alle gambe, che necessita di un secondo stress settimanale. Nonostante un inizio un po’ zoppicante, dovuto più alle perplessità che all’allenamento in sé per sé, le prime settimane di training hanno portato a nuovi pensieri, nuove idee, tanti stimoli e, soprattutto, la volontà di continuare su questa strada.  

Armando

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