Harry Bingham – Parla con i morti

Fiona Griffiths, giovane detective della polizia di Cardiff, qui al suo primo caso, ha l’incredibile capacità di sviluppare un rapporto comunicativo con i defunti: proprio come se riuscisse a parlarci. Duplice omicidio: una giovane donna e la figlia di sei anni sono trovate uccise in un appartamento dei quartieri malfamati di Cardiff, nel Galles. La casa è in condizioni terribili, eppure nell’angolo di una stanza giace la carta di credito di un miliardario scomparso sei mesi prima in un incidente aereo. Del caso viene incaricata l’agente investigativo Fiona Griffiths, da poco arrivata in polizia. Fiona è sicura che la morte di madre e figlia sia solo la punta dell’iceberg di un mistero ben più complesso, e si getta a indagare su quella che si rivelerà poi una terrificante realtà. Ma anche Fiona ha tanti segreti da nascondere, reduce com’è da un pesantissimo esaurimento nervoso; e, mentre lei stessa cerca di dare un senso logico alla bizzarra scena del crimine, è al lettore che spetta ricostruire come in un puzzle le parti mancanti del passato della detective. Perché Fiona è così affascinata dai morti da pensare di poterci parlare?

È un romanzo davvero particolare questo Parla con i morti. Una narrazione in prima persona che vede al centro casi di omicidio non è certamente una novità assoluta ma, in questo caso, a tenere incollato il lettore sono le caratteristiche della protagonista. A differenza dei romanzi di Alessia Gazzola, tanto per fare un paragone, l’inchiesta è ben snocciolata in tutte le sue parti. Tra una perizia, una traccia e qualche pista seguita in maniera del tutto personale dalla protagonista narratrice, si va a delineare l’identikit della stessa. L’agente Griffiths sembra diventare parte dei casi che segue, lasciando un grosso punto interrogativo nel lettore, spiazzato dai suoi modi di fare. È un’ottima intuizione quella dell’autore inglese Harry Bingham, non c’è che dire. Dopo una prima parte scorrevole, inizia quella che possiamo definire come una sorta di seconda parte del romanzo. Lento, ripetitivo, certamente con qualche novità ma un lettore alle prime armi avrebbe richiuso il romanzo senza permettere a Fiona di finire il suo racconto. Se si riesce a superare questo ostacolo si arriva, finalmente, non solo alla risoluzione della vicenda, parte predominante del romanzo, ma si conoscono le reali motivazioni che spingono la detective Griffiths ad avere determinati comportamenti. Parla con i morti naviga in acque non ben definite. Buona la prima parte, noiosa nella seconda per poi scaturire in un buon finale. Serve pazienza e attenzione al lettore, solo così si potrà completare questa lettura.

Punteggio:

Armando

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