H.G. Welles – L’isola del dottor Moreau

L’isola del dottor Moreau (The Island of Dr. Moreau) è un famosissimo romanzo di fantascienza (e horror) scritto da Herbert George Wells nel 1896 e pubblicato l’anno successivo. Viene considerato come il prototipo del cosiddetto genere «Uplift», in cui una razza avanzata interviene nella evoluzione di una specie animale per portarla a un livello più alto.

Fantascienza, scienza e horror. Sono questi gli ingredienti che compongono questo breve romanzo. L’idea dell’autore non era quella di mandare in stampa un “semplice” romanzo di piacere. Come ci ha insegnato con La macchina del tempo, Herbert G. Welles approfondisce il pensiero e le preoccupazioni dell’essere umano. Sembra voler sottolineare la pericolosità di questo bipede evoluto, arrivato, al momento della pubblicazione del romanzo, a una consapevolezza, riguardante le sue doti, capace di spingerlo a pensare a possibili modifiche genetiche. Come sappiamo, tale situazione oggi è ampiamente consolidata, con sperimentazioni che vedono al centro il mondo animale. Sono proprio loro, gli animali, a essere oggetto delle attenzioni dell’uomo descritto da Welles. Come spesso la sua bibliografia ci ha insegnato, l’autore britannico brucia le tappe, spingendosi oltre la scienza. All’interno de L’isola del dottor Moreau, sembra voler lanciare un monito fin troppo chiaro: lascia intravedere le possibili ripercussioni di quelle azioni ben definite all’interno del cervello ma che, allo stesso tempo, si rivoltano contro questo nuovo creatore. La natura sembra essere padrona indiscussa della vita, continuando a fare il suo corso, ricercando quell’equilibrio creatosi in milioni di anni di evoluzione. L’isola del dottor Moreau è un testo completo in tutte le sue forme: c’è il lato umanistico-teorico; quello fantascientifico; quello horror e, come ciliegina sulla torta, una morale capace, almeno nelle intenzioni dell’autore, di far riflettere quella creatura pensante spintosi troppo oltre. Da leggere e rileggere.

Punteggio:

Armando

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