Guillermo Del Toro e Cornelia Funke – Il labirinto del Fauno

«Non dovresti entrare qui. Potresti perderti. È già successo in passato. Un giorno ti racconterò la storia, se vuoi sentirla.»

Spagna, 1944. Ofelia è soltanto una bambina quando con la madre prossima al parto si trasferisce in un vecchio mulino tra le montagne dove il patrigno, lo spietato capitán Vidal, è di stanza per annientare i ribelli che si oppongono al regime franchista. Presto le sue amate fiabe e l’antica foresta incantata attorno alla casa divengono l’unico conforto, una via di fuga dal terrore e dal dolore che avvelenano la sua vita. Finché un giorno, guidata da una Fata, si addentra in un labirinto nelle cui profondità un misterioso Fauno la attende da tempo per sottoporla a tre prove di coraggio. Solo superandole, potrà fare ritorno nel Regno Sotterraneo, lei, la principessa perduta, fuggita perché sognava il mondo degli umani, e condannata a vagare sulla terra senza memoria. Sembra il finale di una fiaba. Ma quando la magia si rivelerà non meno oscura e terrificante della realtà, Ofelia dovrà scegliere cosa è disposta a sacrificare per salvare sé stessa.

Che bella favola! Sulla scia dei fratelli Grimm, Guillermo Del Toro e Cornelia Funke ci raccontano la vita vista con gli occhi di un bambino. A differenza dei cartoni animanti prodotti da Walt Disney, i due scrittori preferiscono essere chiari, decisi, proponendo a chi legge sia il lato magico, prerogativa della pura fantasia, sia quello macabro, descritto egregiamente nelle scelte di vita di quell’essere umano così lontano da quei buoni propositi tanto decantati da apparite, a tutti gli effetti, il mostro cattivo. Ne Il labirinto del Fauno i ruoli sembrano ribaltarsi completamente, lasciando chi legge, soprattutto i più piccoli, con molte domande da dover necessariamente porre a quegli adulti tirati in ballo, all’interno del testo, sotto una luce completamente nuova per loro. Credo si possa affermare che questo bel romanzo possa essere una sorta di apripista, un qualcosa in grado di formare le nuove generazioni senza omettere la vera, purtroppo, indole dell’essere umano. Gli autori invitano i lettori a continuare a vivere la propria vita guardandola e affrontandola fino in fondo con gli occhi di un bambino. Per quanto concerne ai cosiddetti adulti, questi ultimi sembrano dover subire più di una bacchettata per quelle scelte sbagliate, protratte e ripetute nel tempo, a cui non riescono a dare un freno, nonostante i precedenti. Non si può fare altro che crescere insieme a questa vicenda, sperando che la morale del testo arrivi forte e chiaro al lettore di tutte le età e di ogni tempo, presente e futuro.

Punteggio:

Armando

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