Gli sforzi sembra siano vani: sempre meno lettori in Italia

Sono dati quelli venuti fuori in questa prima parte del 2017 che scoraggiano inevitabilmente tutti gli addetti ai lavori. Infatti, questi riportano un calo di ben 4 milioni di lettori rispetto allo stesso censimento del 2010. Dato ancora più assurdo, il 57% della popolazione italiana risulta non aver letto neanche in libro nel corso dell’anno passato. Cosa sta succedendo? Visti così qualcuno, per assurdo, potrebbe dare come risposta a questi dati schiaccianti la colpa a quella crisi che sta accompagnando questo lungo periodo della nostra vita. Crisi con un Iphone da 800€ in tasca? Io non credo proprio. Se di crisi si deve parlare è quella d’identità, parere mio naturalmente. L’essere umano è così assuefatto, così pronto a far parte di una massa che di valori e buone abitudini non sembra proprio volerne sapere, tanto da dimenticarsi di un piacere come quello della lettura. Da questi dati sconfortanti sfortunatamente un dato ancora più tragico è venuto drammaticamente fuori. I bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni sono coloro che sembra si stiano allontanando, sin in tenera età, da questo mondo. È inutile “filosofizzare” cercando le colpe all’interno del mondo giovanile. Se questi devono prendere come esempio da chi dovrebbe guidali nel loro percorso di vita è normale che anche loro prendano le distanze dalla lettura. Così facendo opteranno per futilità istigate inevitabilmente da quegli adulti che più che educatori sono a tutti gli effetti distruttori sociali. L’aumento del fenomeno dell’alcolismo giovanile, il consumo di droghe, lo schiavismo elettronico cui questi sono soggetti, non è altro che il riflesso del mondo degli dei cosiddetti “grandi”. Questi ultimi considerati sia da se stessi che dalla società come esseri maturi ma che risultano forse fin troppo marci. Parole forti o no, questa è la realtà. Se il mondo degli educatori, il mondo della famiglia non cambia, la situazione non potrà che peggiorare. Sono dati che devono fa riflettere. Attaccare e sgridare i ragazzi colpevolizzandoli per cattive abitudini istigate, come detto, da noi adulti è una assurdità forse unica nel suo genere. Prendiamoci le nostre responsabilità se davvero abbiamo a cuore il futuro altrimenti il destino dei giovani e di questo paese rischia di essere già segnato.

Armando

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