F. Paul Wilson – L’eredità

Jack il Riparatore non aggiusta apparecchi rotti. Piuttosto ripara torti, questo sì, ingiustizie che la polizia trascura, spesso rischiando la pelle. Mercenario urbano dalla parte dei deboli, Jack non ha un cognome né un numero di previdenza sociale, lavora solo se pagato in contanti e non ha rimorsi una volta che la sua missione è portata a termine. La dottoressa Alicia Clayton, una pediatra che cura i bambini malati di aids, è una donna dal trascorso tormentato e ha appena ereditato la casa in cui ha vissuto da bambina. Ma tra quelle mura aleggiano ricordi troppo dolorosi, reminiscenze di un passato che non vuole più rivivere. Per questo si rivolge ad alcuni professionisti perché si occupino di tutte le questioni legate all’eredità. Solo, non può immaginare che chiunque viene ingaggiato finisca col morire assassinato… La casa nasconde un segreto, qualcosa di potente e inimmaginabile, e il fratello di Alicia, Thomas, sembra disposto a tutto per impossessarsene. A meno che Jack non lo preceda… Un mistero che può trasformare il mondo, distruggendo intere economie, eppure, allo stesso tempo, regalare un vero miracolo all’umanità. Un nuovo lavoro per Jack il Riparatore

Secondo capitolo di una trilogia dedicata all’ormai famoso Jack il Riparatore che riserva non poche sorprese. A differenza del primo capitolo, recensito qualche tempo fa, in questa nuova avventura a lasciare probabilmente perplessi i lettori non è tanto la storia in sé, carica di enigmi e con una cerchia di personaggi ristretti in grado di non far perdere la bussola, ma l’atteggiamento di Jack stesso. Mi sono trovato davanti, non so se una mia sensazione oppure condivisa con chi lo ha già letto questo secondo romanzo, un protagonista abbastanza distante da quel freddo calcolatore visto in precedenza. Ho battezzato questa scelta da parte dello scrittore americano come un voler conferire una sorta di “maturità leggera” visto i fatti e i pericoli affrontati da lui in precedenza. Maturità perché anche qui Jack dimostra una sensibile attenzione verso persone bisognose e casi scottanti, dove l’emotività del protagonista viene fuori prepotentemente facendogli vestire i panni di quello che possiamo definire, credo con tranquillità, una sorta di super eroe a misura d’uomo. Leggera perché in più di un episodio, cosa che prima non avevo mai notato il lui, ho visto sbocciare una sorta d’ironia, seppur macabra in alcuni casi, che mi hanno fatto sorridere. L’uomo tutto d’un pezzo, il riparatore di torti che lavora su commissione, è riuscito a vivere con più tranquillità il suo ruolo dopo i diverbi avuti, soprattutto con la compagna Gia, proprio per colpa del suo lavoro. È un Jack diverso, più rilassato e che affronta le nuove problematiche comportandosi, in un caso in particolare, come una sorta di Totò tutto stelle e strisce che ripercorre le gesta del famoso attore italiano riproponendo la famosa truffa. Che Wilson sia attratto dall’Italia è una cosa appurata visti i riferimenti che spesso si ripropongono ma spingersi così oltre, conferendo al suo personaggio prediletto una sorta di spersonalizzazione, lascia il lettore stesso con un sorriso. In definitiva, L’eredità di Paul Wilson è promossa a pieni voti. Abbiamo tutto quello che serve per affrontare un’avventura avvincente, fatta di colpi di scena e con un personaggio principale in grado di proporsi in una veste nuova cosa che può fare solo bene.

Punteggio:

Armando

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