Ettore Majorana: gli anni felici

Dai resoconti arrivati sino a noi, possiamo considerare il periodo post scolastico del Majorana quello, probabilmente, più felice di tutta la sua vita. Dopo aver trascorso un’infanzia e una adolescenza da incompreso, con quella che agli occhi di tutti è una pura e semplice ossessione per i numeri, è nel corso degli anni universitari che riesce, finalmente, a trovare persone con cui confrontarsi. Non credo che la parola “amici” possa essere quella esatta, e i resoconti dell’epoca sembrano rimarcare questo aspetto. Nonostante ben inserito in quel gruppo storico ricordato come I ragazzi di via Panisperna, dove a fargli compagnia ci sono nomi del calibro di Enrico Fermi, Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo ed Edoardo Amaldi, Majorana sembra rimanere, anche in questo caso, distante dal quel gruppo di persone che, come lui, condividono lo stesso percorso di ricerche. Probabilmente, questo modus operandi del Majorana è dettato, parere di chi scrive, dai tanti, troppi anni rinchiuso in una bolla di sapone. Ciò non ha permesso lui un modo d’interagire diverso da quello sempre usato in un passato poi non tanto distante. Ne è una controprova un incontro che rimarrà storico tanto per il Majorana che per Enrico Fermi, che a quel tempo fa la conoscenza del non ancora fisico siciliano sotto consiglio di Emilio Segrè, il primo a vedere nel taciturno catanese quella scintilla che solo in genio ha. Dopo un primo confronto con il Fermi, già allora un pilastro per quanto riguarda la fisica, Majorana non si è limitato a cogliere la palla al balzo, facendo tesoro di quell’incontro, assolutamente no. Senza malizia alcuna, a quanto sembra comportamento ben distante dalle sue caratteristiche, in maniera schietta mette in dubbio le teorie, i calcoli e le impressioni del Fermi, ripetendo da sé quando discusso con lui e, non contento, confrontandosi in un secondo momento per poter confutare esattezze e possibili errori del Fermi stesso. Majorana era così: dedito al lavoro, divenuto per lui l’unica ragione di vita, pronto a mettere in discussione chi, visto il ruolo, dovrebbe saperne di più. È da questo incontro in poi che le ricerche, gli studi e le discussioni condotte su questioni riguardanti la fisica riempiono definitivamente la sua vita. Lo vediamo, all’interno dei pochi scatti arrivati a noi, persino sorridente e, per quanto possibile, rilassato, anche se, c’è da dirlo, l’occhio sembra essere preso, distratto da pensieri che vanno in tutt’altra direzione rispetto al luogo in cui si trova. Entrato a far parte di quello storico gruppo, Majorana non sarà mai in grado d’interagire a 360° con loro. Lavora, discute e teorizza anche il loro presenza ma, finito il lavoro, torna a chiudersi in sé stesso, continuando la sua ricerca personale. A differenza dei colleghi, è avverso nel pubblicare le sue ricerche, studi e scoperte, sembra essere disinteressato alla fama che il suo lavoro può garantirgli. Nonostante tutto sembra essere felice, finalmente sereno, immerso com’è all’interno di quel micro mondo che tanto ha faticato a ricrearsi. Come ogni cosa, però, anche questo momento di vita felice è prossimo al capolinea. Ma di questo parleremo la settimana prossima.

Armando

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