L’abbraccio prolunga e sostanzia l’epilogo di una storia d’amore, attraverso un racconto a due voci in cui i protagonisti – in maniera parallela e quasi speculare – aprono diverse finestre sulla propria intimità, assecondando le direzioni di pensieri, ricordi e suggestioni. E così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza. In tale contesto, Masina riesce a dar voce alle istanze del personaggio femminile in maniera non solo realistica, ma anche profondamente empatica. Il risultato è un quadro di vita che racchiude molteplici sfumature, in cui Lui e Lei – le voci narranti senza volto e nome – diventano progressivamente parte del sentire autentico di ciascun lettore.
È probabilmente un testo unico nel suo genere. Ernesto Masina non ha semplicemente raccontato la storia di una coppia, ha aperto una porta di dialogo all’interno di quell’universo intimo che vede come protagonisti due individui accomunati da quei sentimenti tanto decantanti ma, allo stesso tempo, così imprevedibili e sfuggenti. L’autore italiano ha trattato l’argomento con delicatezza, entrando in punta di piedi in quello che possiamo definire tranquillamente un campo minato. Il racconto, sotto forma di conversazione a distanza, permette al lettore di vivere in prima persona quanto sta accadendo tra i protagonisti. Tutti noi siamo chiamati in causa dal Masina, nessuno escluso. Lo stesso scrittore sembra voler invitare chi legge a valutare il proprio comportamento, cercando di evitare incomprensioni del tutto inutili e fuori luogo. L’esperienza di vita di chi scrive è il punto di forza di quanto messo nero su bianco. L’abbraccio è un testo carico di vita, quella probabilmente tenuta nascosta agli occhi della società, dove l’essere umano di ogni tempo può rispecchiarsi valutando con freddezza il suo operato.
Punteggio:
Armando