Ernesto Masina – Il sosia

In una bella domenica di agosto un uomo viene ucciso, con un’iniezione, durante la messa nella chiesa di Seefeld. Il cadavere viene mandato per gli accertamenti all’obitorio di Innsbruck, ma durante il trasporto il corpo viene sostituito con quello di un altro assassinato. La Polizia locale non riesce a comprendere quanto successo ed invita a collaborare l’Interpol italiana che riconosce nel cadavere custodito all’obitorio un chimico romano che lavora nel giro della droga. Quando vengono ritrovate, in grave stato di decomposizione, le spoglie dell’uomo avvelenato, gli ispettori scoprono la perfetta somiglianza con un boss della malavita romana che governa gran parte del traffico di cocaina nella capitale. Le indagini si intensificano, ma appaiono da subito forti dubbi sull’identità del morto.

È un romanzo, questo di Ernesto Masina, che si muove su binari diversi. Tanti gli scenari e gli episodi che si accavallano, tutti scarni per quanto riguarda le descrizioni. Quest’ultimo punto non è un difetto della narrazione. L’autore ha preferito dare risalto agli episodi e ai personaggi sacrificando, se così possiamo dire, descrizione dei personaggi, ambienti e i paesaggi dove si svolge l’azione. Come ho avuto modi di dire in altre occasioni, questo modus operandi lo preferisco rispetto all’esasperazione del contesto stesso. Le tematiche affrontate dal Masina sono tante, diverse sotto molti aspetti ma legate da un unico filo conduttore che permette al lettore di non perdere la bussola della narrazione stessa. Una scrittura pulita e precisa permette di vivere un momento di lettura piacevole, con la possibilità di identificarsi, grazie appunto alla mancanza di una descrizione marcata, con praticamente tutti i personaggi presenti all’interno di questo volume. Identificare lo stesso con un ben definito genere letterario non credo sia possibile. Vi è, certamente, una base che lo fa rientrare nella dimensione giallo/thriller ma, come avrete modo di leggere da voi, ci sono molte influenze morali ed episodi che sembrano, almeno per quanto mi riguarda, allontanarlo, allo stesso tempo, dal genere citato.

Punteggio:

Armando

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