DPCM e palestre: si va verso la proroga dello stop

Credo sia superfluo anche solo sperare nel contrario: il 24 novembre prossimo il settore sportivo dilettantistico, individuale e collettivo, non vedrà alcuna riapertura. Il quadro che si staglia, inesorabile, all’orizzonte nell’immediato futuro del nostro paese non vede di certo rose e fiori. Il covid-19 continua a mietere vittime e contagiati, relegando queste attività a un limbo che rischia di durare ancora per mesi. Insieme a esso, anche il comparto culturale è costretto a questo lungo stop, a cui saranno prorogate, probabilmente, il fermo per quanto riguarda eventi in presenza. Ritroveremo, lo spero, presentazioni e convegni culturali solo nella prossima primavera. Lo stop forzato a cui siamo stati soggetti ha messo in seria difficoltà tutti i lavoratori impegnati in settori fondamentali per lo sviluppo di una nazione. Cultura e sport sono stati relegati ad attività non essenziali, un’affermazione triste che rispecchia la strada che il nostro paese ha intrapreso. Detto ciò, alla luce dei possibili sviluppi, vanno presi nuovi, seri provvedimenti per poter venire incontro a tutti coloro che saranno colpiti da una proroga in modo da poter far fronte a questa situazione, in attesa di uscire da questo tunnel buio. Con il Cura Italia sono stati stanziati fondi ristoro che, certamente, da una parte permettono di tirare avanti ma dall’altra, di sicuro, non per sempre. C’è bisogno di una nuova e immediata misura per poter garantire un futuro al comparto sportivo. Certamente, tutti gli enti chiamati in causa avrebbero preferito tornare al lavoro, sottoscritto compreso. Venuta meno questa possibilità, serve una nuova e immediata, ripeto, iniezione di liquidità che possa venire incontro al settore che fa del benessere psicofisico il suo marchio di fabbrica. C’è da dire che, per quanto riguarda le precedenti misure adottate, lo stato ha garantito, tranne per alcuni comprovati ritardi per quanto riguarda la trance di giugno, i fondi necessari che hanno permesso una boccata d’ossigeno a tutti gli addetti ai lavori. Oggi è previsto un quadro molto simile con uno stop forzato, purtroppo, che rischia di protrarsi per più tempo rispetto a quanto accaduto nella primavera scorsa. È necessario parlarne sin da ora per poter adottare le misure necessarie. È doveroso, in questa sede, ringraziare il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, l’unico politico al fianco di tutto il settore sportivo, colui che fino all’ultimo minuto utile ha cercato di scongiurare la chiusura del 25 ottobre scorso. Alla luce di quando detto, domando allo stesso ministro quanto segue:

Si sta pensando a nuovi aiuti da devolvere al settore sportivo nell’immediato futuro?

 

Armando

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