Il doping e i suoi effetti

La “scorciatoia” per eccellenza usata da professionisti e, purtroppo, non solo. Negli ultimi anni sembra quasi che il passare al “lato oscuro” abbia coinvolto ancor di più un pubblico di semplici amatori, evidentemente avversi ai sacrifici. A questo punto mi viene da chiedere: “a che pro fare questo? Possibile sia così necessario avere la massa grassa al 3% e i muscoli super tonici per 4 mesi a ciclo?”. È infatti così all’incirca che funziona il fattore doping. Un fisico fittizio che risplende per un tot di tempo pronto a rientrare alla normalità finito il “potere” delle sostanze utilizzate. È un vero e proprio circolo vizioso quello a cui si va in contro. Finito il ciclo si vorrà ritornare alla forma precedente, anzi no, ancora più grossi di prima, perché no!!. Ecco che il doping, come molte altre cose, diventa così una vera e propria dipendenza. “Smetto quando voglio!”; “Provo una volta e poi basta”; “Tanta gente lo fa da una vita”. Sono queste le risposte che ci si troverà ad ascoltare da persone che ne fanno uso. Questo nella visione più rosea della situazione. Infatti, inspiegabilmente, la maggior parte di questi soggetti è pronta a negare davanti a una evidenza così netta e forte da lasciare, non tanto i neofiti, chi qualcosa in merito ha studiato di sasso. Chi parla è per lo sport a 360°, non è un culturista ma un semplice appassionato che ricerca il benessere dagli allenamenti così come dall’alimentazione. Non voglio neanche entrare troppo nei dettagli di come questo mondo sta distruggendo pian piano un attività positiva come il fare sport. Un mondo che se affrontato come descritto poco prima migliorerebbe per davvero le vite di tutti, questa società e probabilmente permetterebbe all’essere umano di evolversi in positivo.

Armando

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