Dan Simmons – Danza macabra

Sono i vampiri della mente, creature dotate della capacità psichica di penetrare nella mente degli altri e di usarli: possono leggerne il pensiero, soggiogarne la volontà, assorbirne le sensazioni, nutrirsi delle loro emozioni, costringerli a commettere atti di violenza folle. Ogni anno, tre di questi vampiri – Melanie, Willi e Nina – si incontrano per discutere l’andamento del loro gioco, quasi una gara, di possessione e sterminio. Ma nel corso dell’ultima riunione accade qualcosa di nuovo e i tre vengono proiettati in un conflitto dal cui esito dipende il futuro dell’intero pianeta. Alcuni normali esseri umani cercano di combattere i vampiri: Saul Laski, psicologo, reduce da un campo di concentramento nazista; Natalie Preston, figlia di un uomo che ha fatalmente incrociato la strada di Melanie; lo sceriffo Bobby Jo Gentry, coinvolto casualmente nella lotta mentre indaga su una serie di omicidi. La caccia è aperta… ma chi è il cacciatore, e chi la preda?

Dopo una cavalcata lunghissima, durata quasi mille pagine, non posso non togliermi il cappello davanti a Dan Simmons. Non è facile portare a termine libri così lunghi e complessi. Le difficoltà, naturalmente, non vedono al centro dell’attenzione solo colui che né fruirà per ultimo, ovvero il lettore, ma principalmente chi si appresta a scrivere un testo di questo tipo. Infatti, per poter affrontare la stesura di un romanzo come Danza macabra serve, a mio modo di vedere, una progettazione attenta sin nei minimi particolari. Quante volte, noi lettori, ci siamo trovati tra le mani libri di difficile lettura, noiosi e ripetitivi, tanto da costringerci o a completarli a fatica o, nel peggiore dei casi, ad abbandonarli? È con lavori come questi che si vede la differenza tra autore e scrittore. Con un testo lungo e complesso; con tanti attori, tutti buoni per poter ricoprire il ruolo del protagonista; ambienti multipli che si avvicendano nel tempo, per poi essere riproposti quando necessario, dando al lettore quella familiarità così piacevole, Danza macabra si candida a essere uno dei romanzi migliori che abbia mai letto. Storia, fantasia, thriller e horror danzano tra le pagine, ammaliando, come se fossero sirene, il povero lettore che altro non può fare che farsi trascinare in quegli scenari tracciati con tanta maestria. Praticamente perfetto per tempistiche, caratteristiche dei personaggi e, non di certo ultimo, portatore di una morale che vede al centro dell’attenzione l’essere umano, rappresentato, a mio avviso, in tutte le sue sfumature. Chi ha voglia di leggere un buon libro lo ha trovato. Chi vuole scrivere, invece, ha tra le mani un manuale che non racconta solo una storia ma è capace di mostrare tutte le fasi su come si scrive un libro vincente.  

Punteggio:

Armando

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