Corona virus e attività cardiovascolare

È questo il binomio che ci accompagna dall’inverno scorso. Con le palestre chiuse; l’impossibilità di allenarsi al meglio casa; le restrizioni causate da una situazione che ha visto coinvolta tutta Italia, altro non ci è rimasto da fare che optare per una attività semplice e immediata. L’allenamento cardiovascolare, espresso nella maggior parte dei casi con la corsa all’aria aperta, ci ha permesso perlomeno di uscire di casa per poter svolgere la nostra routine sportiva. Non che questa operazione sia stata facile, tutt’altro. All’interno di quelle denominate come zone rosse si invitava gli atleti a usare la mascherina durante l’attività sportiva. In tutta sincerità, non sapendo che effetti potesse avere la stessa nel corso della seduta di corsa, con parametri diversi rispetto all’attività motoria, ho preferito inoltrarmi in tracciati di campagna, dove l’incontro con altre persone era pressoché ridotto a zero, per poterla svolgere in libertà, senza creare problemi al prossimo, esercitando il mio allenamento nel miglior modo possibile. Conosciamo tutti i benefici dell’allenamento aerobico ma molti, ancora oggi, non si rendono conto dei limiti che lo stesso ha sul benessere del corpo. Dopo un periodo così lungo trascorso in compagnia della sola aerobica a condire il nostro momento di sport, molti atleti lamentano una sorta di “decadimento fisico”. È una questione su cui più volte sono tornato nel corso degli anni, invitando tutti a non esagerare con tale attività, anche in tempi in cui la normalità sportiva era alla portata di tutti, onde evitare i problemi che poi si sono riscontrati. Personalmente, ho optato per una suddivisione degli allenamenti che mi ha permesso di lavorare in maniera anaerobica a casa (nulla a che vedere con gli allenamenti in sala attrezzi purtroppo), questa volta con l’ausilio di due manubri, e di completare la routine settimanale con una bella corsa fuori. Così facendo sono riuscito a mantenere una buona ipertrofia muscolare e di andare a completare il quadro degli allenamenti settimanali con quell’attività ottima per tenere il nostro cuore in buona salute. È proprio l’ipertrofia a essere stata penalizzata in tutti quei soggetti che hanno svolto la sola parte aerobica dell’allenamento. Avere muscoli forti e tonici, lo dico per l’ennesima volta, non significa dover poi salire su un palco a mostrarli. Un corpo forte e in buono stato di salute ci permette, ora e in futuro, di rispondere al meglio al tempo che passa. È questo l’impatto che l’allenamento anaerobico ha sulla salute dell’essere umano. Al contrario, l’attività aerobica non permette tutto ciò. Se svolta da sola, e per un lungo periodo, rischia di lasciare al soggetto praticante nient’altro che muscoli deboli, cosa che andrà, in un futuro più o meno lontano, a creare grossi problemi alle articolazioni, soprattutto della parte bassa del corpo e sulla schiena. Alleniamoci a trecentosessanta gradi, sempre e comunque, se teniamo davvero alla nostra salute.

Armando

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