Commissariare la regione Calabria! No a nuove elezioni regionali

Da questa mattina la Calabria è entrata ufficialmente in lockdown, cosa che lascia basiti tutti i cittadini calabresi. Eppure non dovrebbe esserci nulla da recriminare. Conosciamo bene le difficoltà di un sistema sanitario relegato a fanalino di coda da una politica che, da decenni, ha pensato bene di tagliare a ripetizione i fondi che avrebbero dovuto mettere il comparto nelle condizioni di curare al meglio tutti i suoi cittadini. L’emergenza COVID-19 altro non ha fatto che evidenziare un problema a cui nessuno ha pensato di dare peso. Eppure il tempo a disposizione c’è stato ma, ed è evidente a questo punto, la politica calabrese non è in grado di gestire i problemi della regione. In occasione di questa emergenza sanitaria lo ha dimostrato ancora una volta: l’incompetenza; la mancanza di un progetto atto a ristrutturare una regione martoriata dalla mala politica; la mancanza di figure in grado di lavorare seriamente, dando il lustro che una regione meravigliosa come la nostra merita. La mia regione. Sono nato e risiedo qui, costretto a confrontandomi quotidianamente con tutti i problemi che ci sono e che, a quanto pare, si preferisce né vedere né affrontare. Con la prematura scomparsa della governatrice Jole Santelli si apre la possibilità, probabilmente in primavera, di nuove elezioni regionali. Questo non deve accadere. Il DPCM datato 4 novembre 2020 deve essere necessariamente pagato da tutti i politici che hanno preso parte, nel corso dei decenni, allo scempio culminato in una chiusura regionale per colpa di una sanità che non funziona. Un plauso e un ringraziamento vanno a tutto lo staff medico e a tutti coloro che operano all’interno del sistema sanitario calabrese. Hanno lavorato, e continuano a farlo, con difficoltà immani in ogni reparto. Adesso è il momento di schierarsi dalla loro parte e da quella di tutti i cittadini. No a nuove elezioni regionali in Calabria! Che sia il governo centrale, commissariandola, a occuparsi, nei prossimi cinque anni, della ricostruzione di una regione arrivata al limite. Che sia la mala politica a pagare per gli errori da loro commessi. È una richiesta espressa con tanto rammarico da un cittadino che nella sua regione vuole continuare a vivere in tranquillità, augurandomi, concludo, un intervento immediato.

Armando

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