Il titolo scelto suona un po’ come un invito a distruggere la propria vita, vi assicuro che non è così. Eppure, ogni giorno, siamo in stretto contatto con questa affermazione. Ogni nostra azione ha una reazione sulla nostra vita, sulla nostra salute, sui rapporti sociali che intratteniamo e, in casi estremi, hanno la forza di ripercuotersi sul nostro futuro. Possono sembrare inizialmente nient’altro che piccole scelte, dettate dall’andamento della società, dal voler far parte a tutti i costi di un gruppo o causate da un moto di autodistruzione a cui nessuno è in grado di dare una spiegazione razionale. Tutto ciò va a vanificare quel benessere psicofisico che dovrebbe essere la colonna portante della nostra intera esistenza. Probabilmente questo declino, se così possiamo chiamarlo, è dettato, a mio modo di vedere, dall’impossibilità dell’essere umano di prendere decisioni in piena autonomia. Sembriamo quasi intimoriti dal dare una riposta diversa da quella che il nostro interlocutore si aspetta da noi. Tutto ciò non è un modus operandi innato ma, al contrario, dettato da una educazione che non permette di esprimere il proprio punto di vista ad alta voce, se questo non corrisponde al pensiero collettivo. Di tutto ciò ne ho parato ampiamente all’interno del mio saggio Teoria sulla lettura, proposto a puntate qui sul blog e pubblicato tra giugno e ottobre 2020, prima in digitale e poi in cartaceo all’interno della mia raccolta denominata La Trilogia del mistero. Ragionandoci sopra, mi sono reso conto che lo stesso discorso vale anche per le attività sportive svolte costantemente e, certamente, per la scelta di un buono schema alimentare in grado di permetterci di condurre uno stile di vita sano. Ho selezionato quattro aspetti, secondo me importati, capaci di descrivere al meglio la nostra società in relazione a essi. Cercherò di parlarvene al meglio nel corso delle prossime settimane, descrivendo uno per uno quelli che sono i modi di fare più tossici, in grado davvero di rovinare la vita di un individuo, a cui ognuno di noi è soggetto quotidianamente.
Armando