Il caso Bianca e Bernie della Disney

È una episodio controverso vecchio ormai di 18 anni ma è necessario dargli risalto con continuità. Nel lontano 1999, infatti, fu la stessa casa produttrice del film animato, la famosissima Disney, a vedersi costretta a ritirare le VHS riguardanti “Le avventure di Bianca e Bernie”, (The Rescuers il titolo originale) lanciato nel 1977. Il cartone animato ha avuto quindi, a quanto pare, più di due decenni di tempo per poter turbare più di una generazione. Quale fu la causa scatenante? L’inserimento d’immagini pornografiche all’interno di alcuni frame al minuto 38, di cui la stessa casa produttrice si è sempre dichiarata all’oscuro di tutto. Come potete vedere le immagini parlano chiaro. Una “svista”, se di questo si tratta, da parte di un azienda che ha praticamente in mano sin dai primi anni del 900’ la produzione dei film animati, che non ammette scusanti. Avere in mano la parte ricreativa cui i bambini e adolescenti usufruiscono non è uno scherzo. Sembra assurdo pesare che con tutta l’attenzione che la stessa Disney ha messo nella produzione delle sue pellicole una svista del genere sia possibile. Tra le polemiche che hanno visto la stessa casa di produzione come protagonista – accusata, l’Italia, di certo, non poteva stare a guardare. Uno degli accusatori principali è stato Beppe Grillo. Il comico Genovese portò in scena in uno dei suoi spettacoli la questione che proprio da qui ebbe una decisiva impennata in termini d’indignazione popolare verso un episodio che possiamo considerare a tutti gli effetti un abominio. Morale della favola, termine quanto mai azzeccato, la questione si risolse con la modica cifra di 70 milioni di dollari sborsati da parte della Disney per chiudere qui la vicenda. Il denaro alla fine riesce sempre a comprare tutto, persino in una situazione dove la giustizia avrebbe dovuto fare davvero il suo corso. A voi le opinioni in merito.

Armando

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