È la storia dell’incontro tra un aviatore, costretto da un guasto a un atterraggio di fortuna nel deserto, e un ragazzino alquanto strano, che gli chiede di disegnargli una pecora. Il bambino viene dallo spazio e ha abbandonato il suo piccolo pianeta perché si sentiva troppo solo lassù: unica sua compagna era una rosa. Un libro che si rivolge ai ragazzi e “a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più”, come dice lo stesso autore nella dedica del suo libro. Età di lettura: da 8 anni
È poco più di un racconto ma all’interno de Il piccolo principe è racchiuso un universo meraviglioso che dovrebbe, ma qui il condizionale è d’obbligo, far riflettere soprattutto i più grandi. Quando si considera libri di questo tipo come “per bambini” si commette un grosso errore di valutazione. Il testo di Antoine de Saint-Exupéry, pilota/scrittore scomparso troppo presto, è da leggere almeno due volte nella vita. La prima nel corso dell’infanzia, al massimo prima adolescenza, dove poter vivere insieme al piccolo principe le avventure che lo hanno condotto fino a qui, sul nostro bel pianeta terra. La seconda lettura va svolta in età adulta, possibilmente matura, in modo da poter catturare tutta la potenza di un testo che agli occhi di un bambino potrebbe passare inosservato. C’è tutto all’interno di questo racconto: c’è la vita; ci sono le nostre azioni; c’è la bellezza e quello che bello non è. Insomma, Il piccolo principe è una vera e propria morale sulla condotta dell’essere umano, su cosa è davvero “essenziale agli occhi” e cosa è del tutto futile, quest’ultimo aggettivo visto e vissuto dall’umano adulto come unica vera fonte essenziale per la vita.
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Armando