Anne Rice – blood

La storia inizia dove si conclude il romanzo precedente della serie: Il vampiro di Blackwood. La voce narrante è quella del vampiro Lestat – vecchio di duecento anni, ma con l’aspetto seducente di un bellissimo ventenne – ossessionato dal desiderio di diventare un santo della Chiesa cattolica. Lestat vive nella sontuosa residenza di Blackwood, a New Orleans, insieme al giovane e bellissimo Quinn, da lui iniziato alla «fraternità del sangue». Quando a Blackwood giunge, all’improvviso, Mona Mayfair, una splendida mortale, dotata di poteri straordinari, ma allo stremo delle forze, Quinn se ne innamora e Lestat, per salvarla, succhia il suo sangue, trasformandola in vampiro. Sulle tracce di Mona, arriva alla villa anche la sorella Rowan, famosa scienziata, per la quale Lestat prova immediatamente un inedito e violento sentimento d’amore e d’attrazione, anche se rifiuta di scambiare con lei il patto di sangue. Ma le due sorelle nascondono un segreto terribile: entrambe hanno partorito dei Taltos, esseri superiori dotati di poteri straordinari, che sono stati portati via subito dopo la nascita. Un romanzo elegante e seducente, che conclude molti punti lasciati in sospeso nei precedenti della serie, ma che può essere letto anche nella sua eccezionale singolarità

Atto conclusivo di quelle Cronache dei vampiri che da 4 decenni dalla pubblicazione del primo capitolo, l’ormai leggendario Intervista col vampiro, hanno consacrato Anne Rice come la Regina delle tenebre. Con Blood si conclude la cavalcata di Lestat e soci, accompagnando definitivamente il cammino dell’autrice nel percorso di conversione dall’ateismo al cristianesimo che l’ha vista coinvolta. Non si può non notare tra le righe quell’entusiasmo nel voler rendere partecipe il lettore non solo delle vicende che vedono come protagonista il suo vampiro prediletto, ma della sua stessa vita. Il voler raccontarsi tramite le vicende dei suoi personaggi è sempre stata una caratteristica della Rice, arrivata robusta come le radici di un albero secolare in questo nuovo millennio. La scrittrice statunitense riesce a mettere sul piatto della bilancia la sua stessa anima, lasciando al lettore la possibilità di tirare le somme su un lavoro che l’ha vista impegnata per gran parte della sua vita. L’evoluzione del suo personaggio prediletto, Lestat, è qui marcata come non mai. Si fa fatica a riconoscere quello stesso essere letto e vissuto all’interno del primo capitolo della saga, ma è questa la meraviglia della Rice. Tutto cambia, tutto muta con il tempo, è questo il messaggio che Blood, ma più in generale tutte Le cronache dei vampiri, lancia al lettore di oggi e di ieri. Non posso che ribadire il mio affetto per questa autrice che ha rivoluzionato il mondo del vampiro in maniera sublime. La regina delle tenebre è adesso divenuta immortale.

Punteggio:

Armando

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