Allenamento e quarantena: progressi lenti e costanti

Il nuovo approccio a cui siamo stati costretti ha causato non pochi problemi di adattamento. Molti, probabilmente tutti, hanno fatto i conti con quell’allenamento a corpo libero da sempre snobbato, deriso e considerato inefficiente. Bene, sono bastate poche sedute per constatare il contrario. Come ho scritto all’interno di articoli precedenti, questo periodo ci ha privato certamente di molte cose ma, allo stesso tempo, ha creato le basi per poter provare, testare e studiare quel nuovo che tanto fa paura. Ci ha costretti, per dirla in termini diversi, a uscire da quella confort zone, dove tutto era etichettato, predisposto e suddiviso, a nostra disposizione sempre e comunque. Se le cose sono andate, come mi auguro, per il verso giusto, oggi siamo persone con uno spirito di adattamento tutto nuovo, individui migliori insomma. Superato questo grosso ostacolo, e ritornando con la nostra attenzione sull’allenamento nello specifico, adesso dovremmo essere in grado di progredire con lo split che abbiamo, con sapienza, ridisegnato tra le mura domestiche. Ripetizioni, serie e tempi di recupero subiscono, con il tempo, dei cambiamenti, in positivo certo, ma non eclatanti come si può pensare in un primo momento. Non puntiamo ai grossi numeri, sarebbe sbagliato, capace di vanificare il percorso fatto sino a ora. Abbassiamo gradualmente i tempi di recupero; continuiamo a curare le esecuzioni al meglio; nel caso in cui (come vi ho proposto nelle schede inserite negli articoli precedenti a questo) avete deciso di lavorare con set di più esercizi, provate a inserirne uno in più; ottimizzate i tempi di allenamento senza strafare. A questo riguardo, una volta capito che possiamo osare, prendiamo in considerazione la possibilità d’inserire una seduta in più, rispetto a quelle eseguite fino a ora. Fatelo ma con criterio: selezionate bene gli esercizi da fare, dando spazio magari a quei gruppi muscolari carenti che necessitano di un richiamo. Insomma abbiamo anche a casa, e senza l’ausilio di attrezzature da palestra, la possibilità di progredire, con costanza e tanta pazienza. È un lavoro probabilmente più lento, capace però di dare tante soddisfazioni. Pensateci: torneremo ad allenarci in palestra con un bagaglio d’informazioni tutto nuovo; molta più fiducia in noi stessi; pronti, adesso che possiamo, a ritornare alla nostra cara attrezzatura isotonica che affiancheremo, magari, a quegli esercizi a corpo libero che tanto ci hanno fatto compagnia in questo periodo. A tal proposito, nelle settimane che seguono, vi proporrò uno schema di allenamento su 4 – 5 sedute settimanali, dove la multifrequenza la farà da padrona.

Armando

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