Allenamento e quarantena: cosa non mi è piaciuto

Prima di parlarvi di come sto conducendo i miei allenamenti in quel periodo di quarantena, cosa che farò nelle prossime settimane, lasciatemi parlare di quello che non mi è piaciuto in tutto questo. Ho visto e sentito approcci totalmente sbagliati, sia da parte di chi di allenamenti ne fa tutto l’anno, tanto da chi non si era mai allenato in vita sua. Entrambi i soggetti sono sfociati in malumori, del tutto leciti visto il periodo di reclusione a cui siamo ancora sottoposti, cosa che non ha permesso l’uso di quel cervello che dovrebbe essere attivo, soprattutto in casi limite come quello che questo virus ha creato. Se per i secondi si può trovare una sorta di scusante, che li ha portati a optare per la corsa fuori, all’aria aperta, nonostante la situazione preoccupante in atto, per i primi il discorso è diverso. Se sei una persona che si allena assiduamente e con continuità sai, certamente, come poter strutturare il tuo allenamento anche tra le mura domestiche, senza l’ausilio di attrezzature, o tutt’al più con qualche mezzo facile da reperire. 2 metri quadrati di spazio bastano e avanzano per potersi allenare a corpo libero. Se gli anni di esperienza non sono bastati per fare ciò, vengono in nostro aiuto tecnologie che, se usate bene e con criterio, sono capaci di cambiare in positivo le nostre vite. Su YouTube si trovano tanti, tantissimi allenamenti a corpo libero, sia a tempo, con circuiti bene definiti, atti a stimolare la fase aerobica, sia strutturati per quella fase anaerobica, sicuramente più difficile da ottenere senza un’attrezzatura adeguata. Ho usato volutamente il termine difficile, perché è bene essere onesto sulla questione, non impossibile, parola che né per quanto riguarda l’allenamento né per qualsiasi altra cosa, parere di chi scrive, esiste. Si ha avuto la possibilità di testare approcci nuovi, differenti rispetto a quelli utilizzati in precedenza. È stata questa, a mio avviso, una delle possibilità che questo periodo, nonostante la tragedia, ha creato. Probabilmente, sono un individuo che vede il bicchiere sempre mezzo pieno, afferrando quello che passa e trasformandolo in qualcosa che può aiutarmi a crescere. Con un malcontento sempre crescente; con comportamenti non consoni a delle persone adulte, ci si è fatti prendere la mano, optando per scelte che, e lo abbiamo visto tutti, hanno messo in pericolo un’intera comunità, un’intera nazione. Ci è stato chiesto di restare a casa, un luogo tranquillo e sicuro dove poter fare tutto. Da decreto, inizialmente, non ci era preclusa la corsa all’aria aperta. Se ne è fatto, semplicemente, un abuso. Capisco bene cosa significa stare chiusi a casa giorno e notte. Le frustrazioni che si possono provare visto lo shock improvviso a cui siamo stati sottoposti. Credo anche, però, che il buon senso debba prevalere in situazioni difficili, di disagio come queste, piuttosto che affrontare il tutto cercando scappatoie da quella inevitabile quarantena a cui siamo andati incontro. Alla luce di ciò, mi chiedo:

Perché non approfittare di questi momenti difficili, dove dopotutto non ci è stato chiesto di prendere parte a uno scontro armato, per dedicarsi a attività nuove?

Il nuovo sembra far paura. Siamo stati costretti a un cambio radicale di stile di vita, questo non lo metto in dubbio, ma è da qui che dobbiamo ripartire.

Armando

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