La prima parte di questa estate è iniziata con la riapertura delle palestre il 24 maggio scorso. Lasciatemi spezzare una lancia nei confronti di tutte le strutture colpite da una chiusura che ha visto a casa proprietari e collaboratori sportivi dal 25 ottobre 2020. Ne ho sentite tante da parte di quei frequentatori che, è evidente, non solo non hanno la passione per gli allenamenti ma nessuna considerazione verso i lavoratori dello sport. Tra lamentele, insinuazioni e polemiche gratuite, nessuno di questi signori si è preoccupato di chiedere, e di chiedersi, come quel luogo visto, a questo punto, come una struttura dove poter passare il tempo e fare una bella doccia in pieno stile SPA, quali siano i problemi di una riapertura dopo un periodo di chiusura così lungo. Il mio consiglio è quello di ritornare subito sui libri, è evidente che il percorso fatto sino a questo momento è stato un completo fallimento su tutta la linea. Chiusa parentesi. Per quanto riguarda gli allenamenti svolti, finalmente, all’interno della struttura sportiva, come accennato prima della pausa estiva, sono stati svolti in mono frequenza su tre sedute settimanali. In questa prima fase, oltre alla classica divisione muscolare di cui ho già parlato in passato, le tecniche adottate sono state quelle basiche. Tornavo in sala pesi dopo essere stato in compagnia di soli due manubri per sette mesi, non mi sembrava in caso di ricominciare con impostazioni troppo complesse. Tra super serie; stripping; recuperi contenuti, tra il minuto e mezzo per il primo esercizio di ogni gruppo muscolare e il minuto per i restanti, fino all’arrivo del caldo è stato questo il percorso tracciato il questa prima fase. Quattro esercizi per i gruppi grandi e due per i piccoli hanno strutturato la scheda che mi ha fatto compagnia fino alla fine di giugno. Un buon modo, a mio avviso, di riprendere dopo un periodo difficile come quello trascorso nel corso dell’inverno passato. Come spesso accade, con l’arrivo del caldo ho optato per un approccio meno, diciamo così, invasivo. Ma di questo vi parlerò la settimana prossima.
Armando