Alimentazione sostenibile

È una prassi ormai consolidata quanto si parla di alimentazione. Dopo tante restrizioni, approcci al limite della fame, diete iperproteiche che mettevano al bando tutti gli altri nutrienti, e su quest’ultimo punto vi ho illustrato non molto tempo fa i suoi effetti, oggi il concetto di Alimentazione sostenibile è una bella realtà. Sostenibile non significa, come molti pensano, non pianificato. Pianificare i pasti è fondamentale sempre e comunque. Rendere la nostra alimentazione, appunto, sostenibile ci permette di dare spazio a tutti quei cibi “vietati” da molti protocolli alimentari. Si pensi alla semplice confettura di frutta tenuta da parte per il semplice fatto che la stessa andava a integrare il fruttosio, uno zucchero naturale, semplice, considerato “da evitare” perché, appunto, faceva parte di quei carboidrati tanto demonizzati in passato. Oggi questi ultimi non solo sono stati rivalutati ma sono parte fondamentale della nostra alimentazione. Già con la sola entrata in scena dei carboidrati, glucosio quindi zuccheri, viene meno quella voglia di dolce che tanto attanagliava coloro che erano alle prese con grosse restrizioni o con una alimentazione che dava troppo spazio alle proteine. Già passando a un approccio che vede i macro nutrienti rivisti in maniera ponderata non si sentirà più la necessita di quello “sgarro” tanto agognato. La dieta sostenibile, protagonista di questo articolo, non solo si fa forte di un approccio alimentare equilibrato ma, in più, va ad aggiungere la possibilità d’inserire quei cibi considerati, diciamo così, fuori quota all’interno della stessa. Tanto per fare un esempio: mangiare una pizza, un panino o una fetta di torta andando ad alterare le calorie di regime, secondo la dieta sostenibile, non va a intaccare in alcun modo i risultati nel lungo termine. Alt. Facciamo una dovuta considerazione. Detta così sembra si possa fare un po’ come si vuole, quando si vuole. Non è così che funziona questo approccio alimentare. Inserire un pasto in più considerato, come detto prima, come il classico sgarro non è una cosa da poter ripetere né tutti i giorni né, notate bene, nel corso della stessa settimana. È questo l’errore più comune che si commette quando si parla di alimentazione sostenibile. Se si pensa non ci siano regole si sbaglia di grosso: si pianificano i pasti; si calcolano i nutrienti; si ha la possibilità di avere un pasto libero di tanto in tanto. Scegliendo bene gli alimenti si andrà a bai passare quella voglia, soprattutto, di dolce che sopraggiunge quando le calorie sono troppo basse e i carboidrati non sufficienti. Serve disciplina anche in questo caso, con la possibilità di avere a disposizione una alimentazione varia ed equilibrata rispetto alle classiche diete ferree.

Armando

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