Alimentazione estiva: secondo approccio

Come ogni anno, ormai è consuetudine per me cambiare in corso d’opera alcuni parametri fondamentali. Anche l’alimentazione, naturalmente, rientra in questo quadro che comprende, così come vi ho illustrato negli articoli precedenti, gli allenamenti, in modo da poter proseguire il cammino estivo di pari passo in entrambi gli ambiti. Con il consolidarsi del caldo, con punte quest’anno che hanno superato i quaranta gradi, l’alimentazione impostata in un primo momento non era più sufficiente. È stata di fondamentale importanza, così come ho scritto all’interno dell’articolo della settimana scorsa, per capire e consolidare quei parametri che mi hanno permesso di vivere la stagione estiva molto meglio rispetto al passato. Qui non si tratta di ulteriori tagli ma dell’inserimento di nutrienti in grado di colmare quella mancanza che nel lungo termine iniziava a farsi sentire. Dare spazio a soli zuccheri semplici tra il mese di maggio e la fine di giugno è stato un interessante test per capire la reale validità di quella che in futuro sarà una cara alleata. Sto parlando naturalmente della frutta, amica di viaggio in questo caldo periodo. Al lungo andare, però, la stessa non è stata in grado di apportare tutti i nutrienti fondamentali per poter far fronte al difficile periodo estivo. Quindi, cosa fare? Semplice: inserire una nuova fonte di carboidrati in modo da poter dare supporto a quella esistente. Come ho già detto la settimana scorsa, l’obiettivo di quest’anno era quello di evitare i cibi caldi. Senza la possibilità di mangiare pasta, riso e patate (anche fredda avrebbero dovuto passare al fornello. No, grazie) ho optato per l’inserimento di un nuovo alleato preso, probabilmente da tutti noi, in scarsa considerazione. Le frese integrali, senza sale, hanno fatto la loro comparsa sin dagli inizi del mese di luglio. Inserita a pranzo e a cena, con un quantitativo che si aggirava sui 50gr., mi ha permesso di far fronte a quelle carenze senza dover sovraccaricare il mio apparato digerente. Digestione pesante = surriscaldamento interno, dovuto al dover affrontare un processo lungo e molto articolato. Anche con l’inserimento di questo nuovo alimento, l’apporto calorico totale non è stato stravolto. Al contrario, le poche e buone calorie in più hanno migliorato il mio benessere generale. Mi sono sentito sin da subito più attivo, meno stanco, sia nella vita di tutti i giorni che negli allenamenti, cosa che non ha potuto far altro che aumentare il buonumore. Questa è la mia esperienza riguardante il periodo estivo 2021.  

Armando

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