Sembra essere questo l’epilogo che vede al centro della questione il famigerato alieno e l’essere umano, quello proveniente da alcuni luoghi specifici della Terra. Alla base di tutto ciò non ci sono, a oggi, prove concrete che attestino, in maniera netta e definitiva, l’esistenza di una razza aliena entrata in diretto contatto con l’uomo. Nonostante ciò, quello stesso essere umano, nello specifico africano e sudamericano, così come abbiamo visto all’interno degli articoli che hanno preceduto questo, sembra vivere una sorta di denigrazione, portata avanti da suoi simili provenienti da altri continenti. Preconcetti basati, probabilmente, sullo stile di vita con cui queste antiche, e meravigliose, civiltà hanno condotto la loro esistenza. Gli europei, una volta sbarcati nel continente africano e nel nuovo mondo, sembrano essersi rapportati con coloro i quali erano, di diritto, abitanti legittimi di quei territori come nient’altro che padri padroni. Distruggere sembra essere stato il diktat di quell’essere umano arrivato da molto lontano, consideratosi, evidentemente, un dio in terra una volta entrato in contatto con quel suo stesso simile considerato, a torto, nient’altro che un primitivo, un essere inferiore, un cancro da estirpare da quelle terre fertili e colme di ricchezze. Questa è storia, niente di più, niente di meno. Quell’essere umano europeo altro non fece che depredare, trucidare, prendere possesso del territorio, mandando in via di estinzione non solo coloro che abitavano quei luoghi, diretto nipote di quelle civiltà estinte secoli prima, ma la stessa storia di quel dato territorio e delle meraviglie in esso contenute. Se fosse stato più intelligente, più saggio, quello stesso uomo elevatosi a dio avrebbe messo in piedi un contatto tra civiltà diverse, lasciando ai posteri, ovvero a noi, una documentazione atta a ricoprire di onori coloro i quali quelle terre le abitavano sin da tempi remoti. Una cooperazione tra culture diverse in tempi antichi, neanche troppo visto che lo sbarco europeo nel nuovo mondo risale a dopo il 1492, avrebbe permesso alla società, già in questo caso considerata praticamente globale, di svilupparsi meglio, aperta al dialogo e pronta a vedere nelle differenze culturali una grande possibilità di accrescimento su ogni fronte. Questo è quello che sarebbe potuto accadere. Purtroppo si è preferito screditare, considerare inferiore e primitivo un essere umano sostanzialmente rimasto sconosciuto per tanto, troppo tempo.
Perché si è optato per questo modus operandi?
Naturalmente per la ricchezza, per quell’oro considerato l’unico bene per cui fare tutto il possibile, in modo da impossessarsene senza dare la possibilità a terzi di condividere. Tutto ciò ha causato un impoverimento culturale a cui gli archeologi, gli storici e, naturalmente, la scienza tutta, stanno cercando di porvi, con sforzi immani, rimedio. Da tutto questo nascono le Illazioni, risultanti da ipotesi che non trovano, al momento, traccia concreta sull’esistenza o meno dell’extraterrestre, e, non di certo ultimo, il razzismo verso le altre culture e, a questo punto, verso la stessa figura dell’alieno, arrivato a dar man forte a civiltà perdute nel tempo, in un passato remoto, calpestate secoli dopo, causando la perdita di quella memoria che se tramandata dai suoi diretti discendenti avrebbe raccontato una storia ben diversa. Dopotutto l’essere umano è anche questo.
Armando