Alieni: gli umani sono tra noi! – Letteratura: il curioso caso de La guerra dei mondi

Era il trenta ottobre 1938 quando l’universo magico della letteratura s’incontra con un mezzo innovativo, capace di catturare l’attenzione del cittadino medio, come la radio. Le due, in maniera fortuita, unirono proprio in quella data le loro forze. Questa alleanza diede vita a una situazione ancora oggi tanto dibattuta, considerata, a torto o a ragione, la massima espressione dell’interpretazione, da parte di un giovanissimo Orson Welles, e di quella finzione espressa in maniera così realistica tanto da creare panico nei radioascoltatori. La CBS, proprio per la vigilia di Halloween, decise di preparare uno sceneggiato tratto da La guerra dei mondi di H.G. Welles. Questo romanzo fantastico, pubblicato per la prima volta nel 1898, narra i fatti accaduti durante una invasione aliena, da parte di creature provenienti da Marte. Epicentro del drammatico evento era l’Inghilterra, più precisamente la landa di Woking, piccolo centro non lontano da Londra. Forse fu colpa della creatura sconosciuta e, probabilmente, della messa in onda in una data tanto sentita negli Stati Uniti d’America, con la complicità di una sceneggiatura tutt’altro che rilassante, l’impatto di quella trasmissione si ripercosse, a detta delle cronache, su ben sei milioni di americani, letteralmente terrorizzati dalla cronaca raccontata con così tanta enfasi. Il resoconto dei fatti in accadimento, venne impostato come una vera e propria cronaca giornalistica, a cui presero parte persino inviati sul campo e famosi astronomi, tutti pronti a esporre con precisione i fatti riguardanti questo sbarco dalla portata epocale per l’umanità intera. Inatteso, tanto quando stupefacente, la popolazione americana all’ascolto, nonostante le rassicurazioni della stazione radio in merito alla finzione del programma proposto, andò nel panico, spaventata da quella nuova minaccia capace di trasformare in realtà la fantasia dello scrittore inglese sul conto del viaggiatore interstellare. Si può considerare questo episodio come il trampolino di lancio per quel talentuoso ventitreenne, divenuto negli anni successi la stella di Hollywood che noi tutti conosciamo. Ma c’è di più. Tra alieni, doti attoriali e interpretazione, da parte dei radioascoltatori, dei fatti ascoltati tramite quel mezzo così innovativo, tutto ciò trasforma un momento ludico in un qualcosa, in un termine che tutti noi, figli di questo XXI secolo, conosciamo fin troppo bene: Fake news. Si può considerare questo momento storico, di cui abbiamo una data precisa, come l’apparizione di quella falsa notizia in grado di creare un effetto domino all’interno della società. Una volta divenuta una notizia di dominio pubblico mondiale, quanto accaduto oltre oceano diventa un vero e proprio apripista. Da quel momento in poi si sono moltiplicati gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Tutti, così come fece quel pastore e il suo cane all’interno del quadro di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, iniziarono, in ogni angolo del globo, a scrutare il cielo, pronti a gridare all’alieno non appena una strana luce luminosa di staglia all’orizzonte. L’America, naturalmente, diventa l’epicentro della cosiddetta ufologia, capace d’ispirare non solo un giovane mezzo di comunicazione come il cinema ma, inoltre, capace di creare e far esplodere una vera e propria bomba a orologeria, pochi anni dopo l’avvenimento radiofonico, al confine con il Messico. La cittadina di Roswell sarà la nostra prossima tappa dove umani e alieni proveranno a incontrarsi.

Armando

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