In un’America del prossimo futuro dove una percentuale consistente di cittadini è dotata di facoltà telepatiche, e dove l’ESP è ufficialmente regolata da leggi, categorie, codici morali a albi professionali, un potentissimo miliardario viene assassinato durante una festa. Un delitto “impossibile”, in una società che è in grado di leggere il pensiero dei criminali. Un delitto perfetto, che tuttavia i poliziotti esper riusciranno a smontare, penetrando una dopo l’altra le barriere invisibili opposte dal colpevole. E disintegrando, pezzo per pezzo, il suo universo mentale. In una nuova traduzione integrale – la prima mai apparsa in Italia – il famoso romanzo di Bester, vincitore del primo Hugo Award nel 1953.
Definire questo romanzo non è affatto semplice. La fantascienza si scontra con un quotidiano molto, forse troppo, vicino a quello da noi vissuto oggi. Pubblicato nel 1953, Alfred Bester trova una chiave di lettura atta a permettergli di descrivere la società del tempo. L’autore lo fa servendosi di doti psichiche certamente fuori dalla nostra realtà ma, allo stesso tempo, dando voce a quei pensieri mai espressi ad alta voce. Quello che ne scaturisce è un vero e proprio valzer dove politica, società ed economia sembrano, più che danzare, pestarsi i piedi a vicenda. L’indole dell’essere umano al potere viene fuori con prepotenza, il potere è il vero pilastro, il filo conduttore della vicenda. I sentimenti sono un qualcosa di marginale, lasciati in un angolo buio a prendere polvere, fino a quando gli stessi non decidono di esplodere in faccia al nostro protagonista. Sul banco degli imputati c’è la vita così come impostata dall’essere umano. Una esistenza fatta di menzogne e frasi dette a metà. Le doti conferite a questo essere umano del futuro risultano, a conti fatti, un’arma a doppio taglio, capace di mettere a nudo quel vero essere celato dietro parole mai pronunciate. Per quanto riguarda la stesura, l’impatto con il testo non è dei più semplici. Serve tanta attenzione per poter cogliere i riferimenti sparsi ovunque dallo scrittore statunitense, coraggioso nel mettere a nudo, così come fece in passato Luigi Pirandello, quell’essere da sempre nascosto dietro una maschera.
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Armando