Aldilà – la ricerca scientifica

Come ben sappiamo, nonostante i tentativi d’interpretazione e le ricerche in merito alla questione, non possiamo dare una risposta certa a quesiti come questi:

Esiste un aldilà? Cosa c’è dopo la morte?

Eppure, nonostante ciò, la scienza sta provando e riprovando a venire a capo di ciò cercando prove tangibili sull’esistenza, in primis, di quell’anima di cui tutti noi dovremmo essere in possesso. Molti di voi conoscono probabilmente il famoso esperimento che ha portato gli scienziati a dare un peso, espresso in grammi e di conseguenza reale, a quell’anima di cui tanto si è parlato oggi come in passato. 21 grammi, è questo il responso venuto fuori da quell’esperimento risalente ormai agli inizi del secolo scorso. Il dottor Duncan MacDougall, medico statunitense così ossessionato dal dare una risposta a un quesito che vede il mondo intero coinvolto, decise di condurre un esperimento di certo non comune né al tempo né oggi. Dopo aver individuato soggetti idonei ai suoi studi, uomini e donne moribonde, decise di pesare gli stessi prima e dopo il trapasso. Da ciò trae le sue conclusioni discusse ancora oggi: il peso dell’anima, secondo i suoi studi e la sua interpretazione, deve necessariamente essere, come detto, di 21 grammi. Da allora molte altre teorie si accavallano, una su tutte il cercare di fotografare la famosa essenza, esperimento riuscito da quando dice lo scienziato russo Konstantin Korotkov (di seguito foto), senza però riuscire a dare una risposta concreta in merito. Scienziati, medici e ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione, a quanto sembra, alla ricerca di un qualcosa di materiale, in altre parole la ricerca fisica dell’anima stessa. Ma, mi chiedo, se l’anima è un qualcosa che va, o dovrebbe a questo punto, oltre la materia perché cercare un qualcosa di fisico? È probabile, o pura ipotesi chissà, che gli stessi siano al lavoro proprio in questo momento alla ricerca di una risposta che va oltre gli studi condotti in precedenza. Grazie al progredire delle nuove tecnologie, gli scienziati stessi hanno magari a disposizione un qualcosa che gli permette di srotolare questo bandolo della matassa arrivato più contorto che mai in questo XXI secolo. Probabilmente noi tutti abbiamo perso di vista il messaggio principale che un aldilà, al quale accederemo grazie a questa anima, voleva dare a quell’umanità divenuta troppo consumistica, veloce e distratta ma poterlo ricordare. Il mio non vuole essere un attacco verso coloro che dedicano la vita al ricercare risposte esatte e comprensibili a tutti ma, in questo caso, serve un ritorno a quei messaggi che situazioni di questo tipo sono nate per insegnare. Non è importante il suo peso, il suo colore o la forma, sono solo futilità venute fuori da un consumismo ormai smisurato. L’anima, a mio modo di vedere, siamo noi, sono le nostre scelte di vita a costruire quella essenza senza forma che un giorno, chissà, ci condurrà in un aldilà capace di sorprendere tutti noi.

Armando

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