Aldilà – Ipotesi, visioni e considerazioni

È su questo campo che fede e scienza si scontrano inevitabilmente. Nel corso del tempo, infatti, molte ipotesi sono state formulate sul conto di questo aldilà che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) ospitarci. Forse fin troppe volte ci siamo dimenticati che l’ipotesi che viene presa per buona, almeno qui in occidente, nasce dall’inventiva, idee e considerazioni, fatte da uno de più autorevoli scrittori e pensatori italiani del passato. Con la Divina Commedia, infatti, è stata plasmata una certa forma di paradiso, inferno e purgatorio, visioni che hanno in breve tempo preso piede fondendosi, probabilmente ed erroneamente, con le credenze religiose di quel cristianesimo che domina a oggi incontrastato da questo lato del mondo. I credenti prendono per buono quello che è a tutti gli effetti l’idea di un singolo, la sua visione dell’aldilà. Dante Alighieri altro non fa che mostrare al mondo cosa secondo lui c’è dopo la vita terrena. Volente o nolente, al tempo (la prima edizione de La Divina Commedia data alle stampe risale al 1321) questa nuova impostazione ha aiutato, e non poco, la chiesa cattolica nel tenere nel suo gregge molti di quei fedeli che fede e fiducia non sembrano averne più in quel sistema all’epoca, come oggi d’altronde, marcio (non posso esimermi dal dare il mio parere, perché questo è). Nonostante sia l’impostazione data per buona e considerata veritiera, e nonostante lo steso vaticano per bocca del suo vescovo principale (se non erro Joseph Ratzinger) ha negato categoricamente l’esistenza di un purgatorio, il trio religioso dell’aldilà (paradiso; inferno; purgatorio) viene considerato intatto dai fedeli. Per fortuna non tutti si fermano a questo. La scienza, affiancata da curiosi (come me dopotutto) continua a ricercare una chiave diversa che possa fornire una spiegazione non solo sul dopo ma su quel senso della vita a oggi perso dalla frenesia delle nostre vite. È la velocità dei tempi moderni, infatti, a non permettere ai più una analisi migliore della situazione, prendendo di conseguenza per buona quando detto nei secoli passati. È un approccio più comodo probabilmente, non apporta ne fatica né apprensione per quel fine vita che tutti cercano, e vogliono, posticipare il più possibile senza entrare in contatto con essa fino al momento indicato. Sta di fatto che ci sono persone, al contrario, che ricercano una alternativa a tutto ciò, una risposta che seppur non definitiva né assoluta è capace di aprire a quell’orizzonte chiamato aldilà. Sono principalmente due i testi che mi hanno spinto, incuriosito dalle situazioni proposte, a spingermi oltre leggendo, studiando e pensando a questo dopo che ad alcuni spaventa ma che a me ha sempre e solo affascinato. Insieme a Roberto Giacobbo e al suo Aldilà, la vita continua? Ho iniziato questo viaggio (testo che ho recensito qui: https://armandolazzarano.altervista.org/roberto-giacobbo-aldila-la-vita-continua/).  Un Viaggio culminato poi in ulteriore approfondimento con un testo che consiglio a tutti di leggere e che ho recensito non molto tempo fa (recensito qui: https://armandolazzarano.altervista.org/william-buhlman-avventure-nellaldila/ ). In compagnia di William Buhlman ho definito la mia idea dell’aldilà, cosa che vi proporrò nell’articolo della settimana prossima.

Armando

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