Aldilà – Conclusioni

Probabilmente, ai più, il mio discorso sull’aldilà, così intavolato, non credo vada bene. La società, il diktat, la via indicata dalla religione di dominio qui, non permettono una visione diversa né per quanto concerne la vita, né per il discorso morte e, di conseguenza, tanto meno per l’aldilà. Non è colpa di chi legge adesso le mie parole, il problema è da ricercare altrove:

Siamo davvero liberi di pensare?

Crediamo davvero di avere il controllo su qualcosa quando, volente o nolente, ci troviamo davanti una imposizione, una costrizione che non ci permettere di prendere parola?

Credo proprio di no. Nel corso del mio cammino ho aperto la mente a tante ipotesi, idee e modi di vedere il mondo, battezzando come modelli da seguire quelli che, oggi, ritengo più opportuni e giusti. Nessuno è costretto a seguire me, il mio discorso sull’aldilà in questo caso. Così come non è costretto a seguire la folla che si accalca seguendo credi senza chiedersi neanche perché. In questo caso, come in qualunque altro del resto, la cultura è il mezzo in grado di fare la differenza. Se non conosciamo a fondo un qualcosa non possiamo parlarne, non possiamo seguirla, non possiamo discutere con altre persone di ciò. A me sembra una cosa ovvia tutto questo, non vi pare? Gli articoli che hanno preceduto questo finale, che hanno visto come protagonista appunto la mia visione dell’aldilà, non vogliono, nella maniera più assoluta, alcuna accondiscendenza. Questo tema, come è stato in altri casi, è un invito a quello studio che purtroppo manca sin dalle fondamenta. Nel corso dei millenni si sono susseguite tante strade che portano alla conclusione di questo discorso. Alcune di esse sono molto vicino alle nostre, quelle che diamo per buono qui in questo XXI secolo, in questa parte del mondo, altre arrivano da così lontano da…incutere timore. A mio modo di vedere, la paura non produce nulla di buono in tutto ciò, anzi, crea quello che oggi chiamiamo in gergo razzismo. Il razzismo religioso, infatti, sembra essere una delle prime cause di questa divisione dei popoli. La mia analisi del dopo vuole essere un modo per farmi conoscere, una traccia per far capire al prossimo chi si trova davanti. Se avete voglia provate, anche insieme a me se vi va, a farvi conoscere sotto questo punto di vista. Avere un pensiero proprio, un’idea in merito a un qualcosa, anche diversa dal resto delle persone che ci circondano, non deve mai più creare quella emarginazione che a oggi, purtroppo, sembra regnare sovrana. Apriamo le porte all’ascolto, intavoliamo dialoghi costruttivi anche su questione come queste. Chissà, magari un giorno riusciremo a battere le differenze che si instaurano anche su questioni così misteriose e delicate come l’aldilà.

Armando

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