Il 24 ottobre del 79 d.C. sembra un venerdì qualsiasi a Pompei, una città abitata da circa dodicimila persone che, come innumerevoli altre nell’Impero, lavorano, vanno alle terme, fanno l’amore. Ma alle 13 dal vicino Vesuvius si sprigiona una quantità di energia pari a cinquantamila bombe atomiche e, in meno di venti ore, sotto un diluvio ustionante di ceneri e gas, Pompei è soffocata da sei metri di pomici, mentre la vicina Ercolano viene sepolta sotto venti metri di fanghi compatti. Migliaia di uomini e donne cercano di scappare, invocano gli dèi, ma trovano una morte orribile. E solo in epoca moderna saranno scoperti alcuni dei loro corpi, contorti nella disperazione della fuga. Dopo molti anni passati a studiare la zona vesuviana, con il supporto di archeologi e vulcanologi Alberto Angela ricostruisce come in presa diretta i giorni che ne segnarono il tragico destino. Per farci respirare le atmosfere di quei momenti, individua alcuni personaggi storicamente esistiti la ricca matrona Rectina, un cinico banchiere, un politico ambizioso… – e li segue passo dopo passo, in un percorso che si può fare ancora oggi, per strade, campagne, case o locali pubblici.
Quello che abbiamo davanti non è un libro qualsiasi. La tragedia che ha visto protagonista Pompei, e alcune città limitrofe, la conosciamo, a grandi linee, tutti. Alberto Angela, però, ha deciso di spingersi oltre, redigendo un testo capace di appassionare grandi e piccoli. Il lavoro del divulgatore scientifico italiano lo conosciamo bene. La passione che mette nei suoi libri, nei suoi programmi televisivi, trapela in ogni sua parola, in ogni suo commento. All’interno de I tre giorni di Pompei, non si può non notare un particolare nuovo, difficile da trovare tra le righe di un testo. È l’emotività dello scrittore la parte predominate, che accompagna tutta la narrazione. Infatti, Alberto Angela, ci racconta, dettagliatamente, gli ultimi tre giorni che precedono e seguono la spaventosa eruzione del 79 d.C. che ha coinvolto la fiorente cittadina campana. Descrive la vita dei residenti, grazie alle scoperte archeologiche; racconta, come se fosse un romanzo, gli spostamenti di quelli che diventano, di diritto, i protagonisti di questo film dell’antichità; fa vivere i momenti più tragici, raccontati momento dopo momento. Tutto questo, lascia emozioni, nel lettore tanto quanto nell’autore, senza precedenti. Chi legge non ha altre possibilità: rimane legato al testo, avaro di informazioni e notizie, accompagnando lo scrittore in quel momento di emotività che li avvicina, come raramente accade, condividendo con lui le emozioni che, parola dopo parola, sembrano avvolgerli come le ceneri del Vesuvius. Un testo di una potenza unica, raccontato con delicatezza da uno scrittore che, con umiltà, riporta le lancette indietro nel tempo, lasciando al lettore un lavoro difficile da dimenticare.
Punteggio:
Armando