Agatha Christie – C’è un cadavere in biblioteca

St Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino a quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma ancora una volta sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell’animo umano, a risolvere il caso

C’è un cadavere in biblioteca è stata la mia prima lettura di quella che è considerata la regina del giallo, Agatha Christie. Nonostante non sia un grande appassionato del genere, mi sono avvicinato a questo romanzo con l’entusiasmo giusto, galvanizzato dalle buone parole spese da parte dei lettori che lo amano. Una trama che vale le promesse che il titolo stesso sembra fare al lettore di turno. Malgrado il macabro ritrovamento, all’interno di quella stessa biblioteca, la scrittrice statunitense riesce, con una maestria infinita, a rendere leggera, e a tratti anche ironica, una situazione che risulta, per i protagonisti implicati nella vicenda, tutt’altro. Ho provato, nel mio piccolo, a dare una risposta a questo modus operandi e, credo, di averla trovata. Con delicatezza, e lasciandolo intendere di tanto in tanto, la Christie invita spesso il lettore a stare tranquillo, seguire la trama e non preoccuparsi di altro se non del caso posto in esame. Insomma sembra volerci dire:

Nessuno è davvero morto, lascia però che sia così, gioca con me

Basterebbe questo aspetto, capace di creare simbiosi tra autore e lettore, a chiudere la recensione ma…c’è altro da dire. I personaggi, le loro azioni e modi di fare hanno fatto nascere in me nuove curiosità, capaci di aprire a un quadro nuovo, un modo di vedere il genere giallo che non avevo mai preso in considerazione. All’interno di questo romanzo sono presenti tutte le caratteristiche de genere umano. C’è un mondo intero al suo interno. Sono rappresentati, in pochissimi personaggi, le caratteristiche principali, buone e cattive, che sembrano contraddistinguerlo. Quindi, ricapitolando: trama semplice e piacevole da seguire; pochi personaggi che dicono molto di più di quanto si potesse pensare; lo charme di un’autrice sublime; Con C’è un cadavere in biblioteca, il lettore non può fare altro che divertirsi, vestendo i panni del detective di turno e, cosa non di certo secondaria, riflettere come un provetto filosofo sulle caratteristiche che identificano noi stessi.

Punteggio:

Armando

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