UFO, gli alieni siamo noi?

Gli articoli precedenti sembrano mostrare un epilogo, per quanto riguarda la presenza aliena sulla terra, completamente diverso da quello costruito per secoli dall’essere umano. In un universo così smisurato, con miliardi di galassie a disposizione per ospitare la vita, possibile che gli alieni a visitare il nostro pianeta altro non siamo che noi stessi venuti da un futuro troppo lontano solo per poterlo immaginare? A quanto pare, la scienza moderna sembra essere concorde, come già accennato, con questa ipotesi. Come dico sempre per quanto riguarda argomenti di questo tipo, non esiste nessuna certezza in merito. Quindi prendiamo tutte le informazioni, supposizioni e nuove chiavi di lettura con le pinze, almeno finché non abbiamo qualcosa di concreto in mano su cui discutere. Si pensa che tra circa 1 milione di anni l’essere umano possa infatti somigliare molto, sia esteticamente che per quanto riguarda quel sapere smisurato con cui spesso si etichetta l’essere venuto da un altro mondo, a quell’alieno su cui si sta tanto dibattendo. Sono stati disegnati, infatti, da scienziati e futurologi i tratti somatici di quello che potremmo essere in un futuro. Teste e occhi molto più grandi e, probabilmente questo il punto più sensibile, nessuna differenziazione di etnia sarà più presente. Il continuo rimescolarsi di queste, infatti, si pensa possa dare vita a un’unica etnia che comprende tutte le caratteristiche presenti oggi ma unite e rimescolate in un unico soggetto. Se quest’ultima possibilità, per quanto ancora lontana dalla realtà del nostro quotidiano, sembra essere una buona cosa, visto il modo in cui l’uomo etichetta, in maniera negativa naturalmente, le varie caratteristiche dell’essere umano disseminate sul pianeta, si rivelasse veritiera ci ritroveremo davanti degli esseri molto simili a quell’alieno tanto atteso e temuto. Questa ennesima teoria sembra voler avvicinare ancora di più a quella possibilità che vede come visitatori della terra nient’altro che noi stessi venuti da un’era lontana nel tempo. Il cammino della comprensione dunque va avanti percorrendo strade che ai più possono rivelarsi come pure fantasie campate in aria ma che la storia ci ha insegnato a non prendere sotto gamba (andate a dirlo a Giulio Verne che sulla luna poi ci siamo andati davvero :)). Vi invito ad ampliare il vostro bagaglio culturale sull’argomento, chissà, magari un giorno ci ritroveremo a discutere nei commenti di questo stesso articolo su un qualcosa di concreto che vede coinvolto il tema di questo mio scritto.

Armando

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