TV addio! Seconda puntata: gli anni 70’

Probabilmente uno dei decenni, questi anni 70′, di maggior splendore per quando riguarda la nostra televisione nazionale. Il mercato musicale che ha segnato un’epoca. Conduttori divenuti vere e proprie leggende. Personaggi e spettacoli in grado di far rimpiangere tutto quello che oggi manca a questo stesso sistema si moderno ma, diciamola tutta, vuoto. Grandi sceneggiatori e coreografi hanno preso parte a questo fiorente periodo per la televisione italiana dove la RAI, ancora incontrastata, inchiodava davanti al piccolo schermo decine di milioni di spettatori. Il progresso tecnologico ha permesso, naturalmente, questi numeri. In questi anni di boom economico, dove il lavoro non mancava, il tenore di vita degli italiani era radicalmente cambiato rispetto a quell’immediato dopoguerra capace di mettere in ginocchio il paese tutto. Possiamo considerarlo a tutti gli effetti un periodo di distensione. I ritmi non troppo frenetici e i giorni festivi affrontati come dovrebbero essere hanno permesso a una platea di spettatori sempre maggiore di poter godere di questo mezzo d’intrattenimento e, perché no, educativo. È infatti in questo periodo così fiorente che nasce la storica “TV dei ragazzi”. Una fascia oraria, quella pomeridiana, dedicata ai più giovani con scopo ricreativo, certamente, ma capace di lasciare ai piccoli spettatori qualcosa di costruttivo su cui riflettere. È in questo decennio che la televisione inizia davvero a scandire il tempo e le vite di noi italiani. Tra gli appuntamenti fissi con i telegiornali, gli spettacoli del sabato sera e la programmazione settimanale le case degli italiani, senza neanche che se ne accorgessero, cambiarono radicalmente. Il silenzio ammortizzato dalla radio da pochi anni a questa parte è adesso riempito da quelle immagini in movimento capaci di trasmettere emozioni e riflessioni in maniera del tutto diversa dal suo antenato sonoro. Insomma, gli anni 70’ per quanto riguarda l’asse TV – Spettacolo – Pubblico sembra portare solo note positive.

Armando

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