Teoria sulla lettura seconda puntata: Risveglio dell’inconscio

La crisi d’identità nell’essere umano è un deficit che preclude l’arrivo a una meta. L’incoscienza riguardante le nostre potenzialità e il difficile rapporto in questa società che non si parla sembrano essere alla base del sentimento che ci porta ad accontentarci di quel poco che ci viene concesso. Questo binomio sembra costringerci a reprimere quel malessere interiore che viene a crearsi a livello mentale. Sembra quasi che provare a conoscerci a fondo sia fonte di paura, in primis quella di non essere poi accettati per le nostre differenze di pensiero. La nostra vita sembra procedere al meglio durante tutto il percorso di negazione. Ci ritroviamo a rilassarci leggendo un buon libro nel tentativo di creare un distacco da quel quotidiano che reprime e frustra il nostro essere quando qualcosa all’improvviso cambia. La perplessità iniziale lascia subito spazio all’idea della pura coincidenza: “dopotutto ogni storia ha un intreccio simile”, ci ripetiamo con un sorriso incerto sulle labbra. Incerto si, qualcosa non quadra, una vocina interiore ci urla di leggere attentamente, cerca d’indicarci una via che la nebbia nel nostro cervello tenta di velare. Quando inizia ad affacciarsi una consapevolezza verso quel messaggio la prima reazione è quella di negazione. Quel testo ha avuto la forza di sbatterci in faccia una realtà completamente diversa da quella che ci siamo costruiti e che stiamo vivendo nel nostro quotidiano. Non ci sta bene, non possiamo essere così distanti dal mondo che ci circonda. La paura di essere emarginati è tanta, quindi non ci resta che fare l’unica cosa sensata: rifiutiamo categoricamente quelle nuove nozioni indirizzate direttamente alla nostra persona. Chiudiamo quel libro, colui che ci ha messo in testa quelle strane idee e usciamo per cercare un momento tranquillo in compagnia. Ci ritroviamo seduti in un bar circondati dall’affetto dei nostri amici ma il pensiero rimane fisso al quadro delineato da quel “maledetto” libro. Cerchiamo di auto convincerci di essere solo stressati e che tutta questa storia assurda a breve si dissolverà lasciandoci alla nostra vita normale. Decidiamo di accelerare il processo di ritorno alla normalità ascoltando con attenzione cosa hanno da dire le persone intorno a noi: sport, programmi televisivi, elettronica del momento e racconti di sbronze epiche. Tutto nella norma, è cosa buona e giusta rilassarsi tra amici. Quella vocina interiore ritorna all’improvviso: “è così da sempre, è sempre stato solo e soltanto così”. Dopo un rapido ripasso degli episodi siamo costretti a dare ragione a lei, nessun discorso costruttivo ma “solo” e semplice svago. Iniziamo a perdere contatto con il gruppo pensando e ripensando a quel dannato libro, lui il solo capace di mostrarci una verità così chiara ma rimasta celata per così tanto tempo. Qualcuno si accorge del nostro strano comportamento distratto, noi ci giustifichiamo dando la colpa alla stanchezza. Non è il momento di parlare con loro pensiamo, c’è bisogno di approfondire prima di coinvolgere altri, indagare su questa nuova e inattesa possibilità che ci ha colpito con un gancio preciso in pieno volto. Ritornati a casa lanciamo uno sguardo severo a quel libro arrivato a disturbare la nostra vita. Per quella sera ne abbiamo avuto abbastanza di tutta questa storia meglio dormirci su. La mattina seguente, a mente fresca, ci accorgiamo che la notte ha portato consiglio. Decidiamo di dare una possibilità, fiducia a quel testo. Riprendiamo la lettura e man mano che questa va avanti ci rendiamo conto che quelle pagine imbrattate d’inchiostro sembrano conoscerci meglio di chiunque altro, persino meglio di noi stessi. Quelle pagine hanno avuto il potere di aprire una porta rimasta chiusa, risvegliando il nostro vero essere assopito da troppo tempo. Questo breve racconto snocciola il percorso di risveglio di coscienza che ognuno di noi ha fatto, sta facendo o farà grazie a un libro. Un mezzo così silenzioso ma in grado di generare un terremoto emotivo nel nostro intimo pensiero di proporzioni apocalittiche.

Armando

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