Teoria sulla lettura dodicesima puntata: La biblioteca: un luogo sottovalutato?

La biblioteca, questo luogo inesplorato o quasi, colei che dovrebbe essere, insieme agli istituti scolastici, il fulcro dell’istruzione. In molti casi, forse sarebbe meglio dire troppi, questa risulta un luogo distante e una struttura atta a far prendere polvere a centinaia di testi. Distante non soltanto in senso di distanza fisica, prevalentemente situata nei centri storici delle nostre città, ma distante soprattutto dagli studenti che in molti casi ne ignorano l’esistenza. Un errore questo gravissimo da parte di tutto il mondo dell’istruzione che sembra non tener conto di questa grande risorsa culturale. Un ambiente questo che non può non stimolare i ragazzi nel loro avvicinamento verso il mondo della lettura e dell’istruzione in generale. La sede perfetta per quel doposcuola costruttivo che tanto sto lodando, luogo d’incontro, di confronto, studio e cultura. La scuola non ne incentiva il suo utilizzo anche se c’è da dire che negli ultimi tempi le cose sembrano stiano cambiando. Mettendo in relazione la pubblica istruzione e la struttura bibliotecaria con la mia teoria sulla lettura credo sia importante fare alcune considerazioni. Come già accennato, Bisogna dare ai ragazzi un punto di ritrovo costruttivo, un quartier generale, dove possano non solo integrare il lavoro iniziato al mattino tra i banchi di scuola. Non solo un luogo dove poter svolgere i compiti loro assegnati e prepararsi per le varie interrogazioni ma un ecosistema che gli permetta anche di poter coltivare la passione per la lettura, dove potersi esprimere e confrontarsi. Un doposcuola che non venga visto dai ragazzi come un ulteriore obbligo, ma come “un luogo di ritrovo creato per loro”. Questo dovrebbe essere il concetto di biblioteca. Naturalmente non si può pretendere che questi la frequentino tutti i giorni. Infatti dedicheranno del tempo pomeridiano anche alle loro passioni, siano questi sport, musica o altro, con la speranza che anche la lettura e lo studio, se proposti e affrontati in una chiave diversa da quella odierna, possano diventare ulteriori passioni da coltivare. Inoltre, altro punto fondamentale, un luogo di ritrovo come la biblioteca potrà aiutarci a tenere i ragazzi, per quanto possibile, lontano dalle strade e dai suoi pericoli. Siamo abituati ormai da anni a sentir parlare di crisi e di austerity, termini con cui soprattutto il sistema scolastico ha dovuto fare i conti. Ripartiamo quindi da quei mezzi che abbiamo a disposizione, mezzi come scuole e biblioteche che hanno solo bisogno degli input giusti per poter essere utilizzati correttamente. Attenzione però: la biblioteca dovrà disporre di un capitale umano qualificato. Non basterà più conoscere solo ed esclusivamente l’ubicazione di un testo. Il suo dipendente, infatti, dovrà possedere le capacità per poter essere di supporto agli studenti che frequenteranno questa struttura. Dovrà quindi essere nelle condizioni di poter rispondere all’aiuto di cui gli studenti avranno bisogno, una figura questa che ho chiamato tutor bibliotecario.

Armando

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