Superquark

Non tutto è, fortunatamente, da buttare. Abbiamo visto, negli articoli precedenti, come le nuove tecnologie hanno preso possesso della televisione e di come l’Italia non riesca a tirare fuori dal cilindro una programmazione atta a lasciare qualcosa di concreto allo spettatore. Non è il caso di Superquark. Questo programma che tratta di cultura, storia e divulgazione scientifica, è nato a metà degli anni 90’ e a oggi è probabilmente la trasmissione più interessante di tutta la nostra TV nazionale. Al comando di questa nave non può che esserci una persona che da tutta la vita porta la cultura nelle case degli italiani. Piero Angela è un maestro capace di trasformare e far evolvere, rendendo la sua creatura prediletta, un programma che nonostante gli anni riesce e stare al passo coi tempi. C’è dietro un lavoro immenso non solo per quanto riguarda le tematiche, presentate magistralmente e in maniera da arrivare a chiunque, ma anche un lavoro di scenografie e innovazioni tecnologiche capaci d’incuriosire lo spettatore. Per quando può sembrare un’assurdità, inserire piccole chicche moderne all’interno di un programma è una condizione capace di aumentare l’attenzione da parte di chi guarda. Superquark, infatti, non ha cambiato la sua impostazione primordiale proponendo una trasmissione divisa in due parti:

  • Prima parte documentario: viene riservata a essa circa 40 minuti dove il conduttore, con l’ausilio di materiale audio visivo, introduce l’argomento del giorno
  • Seconda parte approfondimenti: tra servizi di approfondimento, ospiti in studio e spiegazioni dettagliate da parte del presentatore si arriverà a conoscere tutte le sfaccettature dell’argomento comprese quelle più nascoste e meno note permettendo così allo spettatore una visione omogenea e a 360°

Circa 2 ore messa in onda che con questa impostazione è in grado di non appesantire la visione. Un programma Superquark che sfida, difendendosi molto bene visti i risultati ottenuti in questi 23 anni di presenza televisiva, le frivolezze proposte da quella programmazione di cui abbiamo parlato ampiamente nelle scorse settimane. Inoltre, si riscontra in questa tipologia di programma un cambio generazionale a differenza di quando accade altrove. Certo la figura di Piero Angela è sempre presente, guai se non fosse così, ma sempre più spesso si sta dando spazio ad nuovo attore della cultura italiana pronto a seguire le orme di un uomo che ha le idee ben chiare su come far arrivare il messaggio culturale allo spettatore:

« Ho sempre cercato, nelle mie trasmissioni, di inserire elementi di “incontro” col pubblico, dal linguaggio alle “trovate”, dagli esempi alle “battute”, rifiutando quella finta “serietà” tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma» Piero Angela.

Armando

 

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