Il Peter Pan rivelato – Introduzione

“Morire sarà una splendida avventura.”

È stata questa frase, detta dallo stesso Peter Pan durante lo scontro contro il suo acerrimo nemico Capitan Uncino, a far scattare qualcosa per quanto riguarda la visione di questo romanzo che tutti noi conosciamo. Le avventure di Peter Pan, il più famoso scritto di James Matthew Barrie, sembra nascondere in sé molto di più di quello che si vede in superficie. Quella terra magica chiamata Isola che non c’è con i suoi abitanti, pirati, indiani, sirene, fate e quei bimbi sperduti che sembrano essere i veri protagonisti di questo luogo magico che loro chiamano casa potrebbero non essere quello che molti credono. È bastato questo scambio di battute per aprire a una interpretazione nuova, almeno per quanto mi riguarda, di questo capolavoro della letteratura. Barrie è un maestro, capace di velare con così squisita educazione e leggerezza un messaggio che va ben oltre le avventure che vedono come protagonisti, tra gli altri, i tre fratelli Darling, Wendy, Gianni e Michele. Mi sono spesso chiesto che ruolo in tutto questo i tre bambini potessero avere all’interno di questo nuovo quadro che avevo davanti. Bambini che provengono da una facoltosa famiglia britannica, ben educati, questo è certo, ma che non hanno mai provato le sofferenze che i bambini sperduti hanno vissuto sulla loro pelle. A che pro quindi portare sull’Isola che non c’è questi pargoli? È il tema della morte, a mio avviso, a spingere Barrie a far vivere questa avventura ai tre bambini. È la morte il vero protagonista di tutta la vicenda. Non posso nascondere che, in un primo momento dall’arrivo di questa nuova possibilità, il tutto stonasse così tanto da farmi più volte ricredere su quanto stavo supponendo. Poi mi sono detto: ma perché no? Perché dovrebbe esserci una riserva sempre e comunque nei confronti del tema morte? Infatti, mi sono reso conto di quanto anche io, come tutta la società del resto, che sia di questo tempo o di quello passato, eviti volontariamente questo discorso. Si vuole per paura, perché la si considera un argomento tabù o per qualsiasi altra giustificazione, lo scrittore britannico ha voluto parlare del tema mascherandolo sotto le spoglie di una meravigliosa favola. Morte e bambini non vanno mai a braccetto ma il messaggio all’interno de Le avventure di Peter Pan è fin troppo chiaro, almeno per quanto mi riguarda. Proporrò la mia visione di questo romanzo, non di certo esclusiva in quanto sotto questo punto di vista si è già parlato in altre sedi, nelle settimane a venire. Spero di trovare un punto d’incontro, e di dialogo naturalmente, con chiunque abbia letto o almeno solo sentito parlare di questo libro e dei personaggi contenuti in esso.

Armando

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