Anne Rice – Il ladro di corpi

È la solitudine, la “maledizione” che si impadronisce di Lestat, il vampiro immortale, il principe incontrastato del tenebroso universo dei morti viventi. Lestat avverte dolorosamente la “maledizione” della sua solitudine e desidera rinascere come mortale, liberandosi quindi del suo corpo di “non-morto” e impadronendosi di un corpo “vivo”. Intraprende così un viaggio che lo porterà da Miami al deserto del Gobi, da Amsterdam alla giungla amazzonica, fino all’incontro cruciale con l’unico uomo che può soddisfare il suo desiderio, Raglan James, il Ladro di Corpi. Più sinistro e malvagio di un demone, il Ladro di Corpi si impadronisce con l’inganno del corpo vampiresco di Lestat”

Altro romanzo, questo di Anne Rice, capace di mostrare il lato umano del vampiro amplificato all’ennesima potenza. Protagonista l’ormai famoso Lestat che questa volta si imbarca in un viaggio dove la solitudine diventa la vera star della storia. Ne “Il ladro di corpi” la scrittrice statunitense sembra voler mostrare una sorta di volontà di regressione da parte del mostro. Si potrebbe definire, in maniera forse un po’ forzata, un curioso caso che ha molte similitudini con quella andata in scena tra il Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Stevenson, però al contrario. Il mostro vuole tornare a tutti i costi umano e che succeda quel che deve succedere. È quest’ultimo punto il problema del romanzo stesso. Chi è davvero il mostro? Chi si può marchiare davvero con questa nomea? Un viaggio questo che sembra voler esplorare la psicologia umana mettendo quell’essere che continua a considerarsi perfetto sul banco degli imputati. Trovarsi faccia a faccia con una realtà ormai dimenticata, con esigenze diverse, vestendo i panni, e quindi una maschera, diversa dal solito. A questo punto la Rice sembra volerci inviare un messaggio, un quesito non certo facile a cui rispondere. L’essere umano riesce davvero a vivere senza la maschera che si è, o si è fatto imporre, cucita sul viso? Riuscirà mai a mostrarsi per quello che è realmente? Un romanzo questo probabilmente sottovalutato che nasconde al suo interno quello che sembra un vero e proprio cammino nelle profondità dell’animo, che sia quello umano o quello del mostro poco importa.

Punteggio:

Armando

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